Nuovi poveri a Napoli, si allarga il gap con i ricchi: «Qui esistono due città»

Nuovi poveri a Napoli, si allarga il gap con i ricchi: «Qui esistono due città»
di Dario De Martino
Venerdì 10 Dicembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 13:51
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Le famiglie napoletane a reddito zero si sono più che dimezzate nell'ultimo anno. L'effetto economico negativo del lockdown del 2020, pian piano, inizia a mitigarsi. La buona notizia arriva dai numeri relativi ai buoni spesa messi a disposizione dal Comune. Il bonus per gli acquisti di prima necessità nato per l'emergenza Covid è stato rimesso in campo per questo Natale. Se a dicembre 2020, però, le famiglie richiedenti erano ben 37.681 per un totale di 120.921 persone coinvolte (il 12% delle popolazione residente) oggi il numero si è ridotto fino a 16.597 famiglie richiedenti, per un totale di circa 48.900 persone coinvolte (il 4,90% dei napoletani). Insomma: una piccola buona notizia. Il dato generale sulla povertà, però, non è affatto incoraggiante. 16.597 famiglie a reddito zero, al netto delle 182.305 che percepiscono il reddito di cittadinanza non inclusi nella misura, sono comunque tante su una popolazione che non arriva al milione di residenti. 

Eppure le richieste sono state meno di quante si aspettava Palazzo San Giacomo. Al Municipio contavano di ricevere circa 26mila domande per il buono spesa, lo stesso numero del primo lockdown (marzo 2020) quando la misura fu attivata per la prima volta. Invece rispetto alle aspettative del Municipio, le famiglie richiedenti sono state circa 10mila in meno. La misura prevede un buono spesa che va dai 100 ai 200 euro a seconda del numero di componenti della famiglia. Ma per gli aventi diritto arriva una buona notizia dall'assessore al Welfare Luca Trapanese: «Potranno fare affidamento su un nostro contributo ben più corposo di quanto avevamo previsto.

Nelle prossime ore stabiliremo un eventuale incremento in funzione della composizione dei nuclei familiari. Ipotizziamo sia più dei 100 e 200 euro previsti». Tra i richiedenti non sono mancati i furbetti, ma i controlli rispetto agli anni scorsi sono stati più semplici per l'obbligatorietà dello Spid nel presentare la domanda. Su 16597 domande pervenute, 283 risultano inviate da più componenti di una stessa famiglia e saranno annullate, 174 non sono residenti a Napoli, 107 non sono presenti in anagrafe. 

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Ma i dati sui buoni spesa dicono anche altro sulla povertà in città, fornendo una vera e propria mappa del disagio. Ebbene i quartieri Mercato-Pendino, San Lorenzo, Stella, Montecalvario e Avvocata insieme sommano più di un quarto delle richieste arrivate a Palazzo San Giacomo. In particolare i primi tre quartieri sono in testa alla classifica per richieste in rapporto al numero di residenti. A Mercato-Pendino le persone coinvolte dal bonus spesa sono circa 2mila, quasi l'8% della popolazione. Più di 3mila richieste sono arrivate da San Lorenzo, oltre 1.652 dal quartiere Stella. Ai primi posti anche Poggioreale e Scampia con oltre il 5% della popolazione residente aiutata dai buoni spesa. Sotto il punto percentuale, invece, i quartieri Vomero (circa 300 persone coinvolte dal bonus), Posillipo (circa 200) e Arenella (intorno ai 500). Una distribuzione territoriale che per chi conosce la città sembrerebbe scontata, ma non lo è se si guarda i numeri delle richieste del dicembre dell'anno scorso. Anche nei territori più ricchi, infatti i numeri erano nel 2020 molto elevati. Nella prima Municipalità (Chiaia, Posillipo, San Lorenzo) c'erano ben 6.265 persone coinvolte dal bonus spesa, il 7,64% della popolazione contro il 2,20% di quest'anno. Nella quinta Municipalità (Vomero, Arenella) si va dal 3,21% del 2020 all'1,02% di quest'anno. La Municipalità in cui registrano le maggiori richieste quest'anno è la quarta (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale) dove si arriva all'8,15% della popolazione residente aiutata dal bonus (circa 7.500 persone). Un anno fa il primato spettava al secondo Municipio (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, S. Giuseppe) che si attestava sul 21% della popolazione coinvolta dal bonus a fronte del 7,23% di quest'anno. Dati che gli uffici dell'assessorato al Welfare stanno studiando con molta attenzione. «Questa prima mappa aggiornata ci consente di studiare misure mirate nei prossimi mesi», spiega l'assessore Trapanese. 

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