Agosto si prepara a fare le valigie e a salutare Napoli ed i napoletani. Settembre è ormai alle porte e così si avvicina il tempo dei bilanci per il Comune di Napoli e per il suo centro storico. Anche quest'anno il capoluogo partenopeo è stato preso d'assalto da migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, ma le critiche per alcuni importanti disservizi non sono mancate. A cominciare dalla quasi totale assenza di fontanine pubbliche nel centro storico partenopeo, una carenza che in un periodo storico tra i più caldi che la città ricordi si è fatta sentire ed ha scatenato non poche critiche rivolte al Comune di Napoli ed alla sua partecipata Abc.
Il viaggio nel mondo delle fontanine asciutte comincia a piazza del Gesù, uno dei luoghi-cardine del turismo napoletano, dove si incontrano le "grandi carovane" dei crocieristi e da dove partono quasi tutti i tour dei Decumani.
Anche le fontane di piazza Cavour, a qualche centinaio di distanza in linea d'aria, le fontane sono a secco, trasformate in ricettacolo di rifiuti o in "raccoglitori" di foglie secche. Sul sito del Comune di Napoli è ancora presente, ben visibile e beffarda la pagina web che indica la mappa e la lista delle fontane presenti nel centro storico della città. La pagina, però, risale al 2017 e la maggior parte delle fontane ormai non solo non funzionano, ma in moltissimi casi nemmeno esistono.
Le fontane a secco non mancano nemmeno nei luoghi simbolo della città. A piazza Municipio, quasi a voler ricordare all'amministrazione comunale le passate e inconcludenti battaglie sull'acqua "pubblica", fa brutta mostra di se l'ennesima fontanina chiusa. Analogo destino per le fontanine della Legalità, inaugurate in pompa magna non molti anni fa e oggi inglobate nell'orrendo cantiere di via Cesario Console.
Sciatteria, menefreghismo o incapacità di manutenere correttamente la rete idrica cittadina? Gli interrogativi sono tanti, ma anche questa estate a fare le spese di una disorganizzazione che grida vendetta sono stati i cittadini ed i turisti. I più previdenti hanno aggirato il problema portandosi dietro bottiglie d'acqua direttamente dalla nave o dall'albergo, ma la maggior parte è stata costretta o a patire la sete o a rivolgersi alla costellazione di bar, baretti e chioschetti del centro storico, dove è praticamente impossibile trovare una bottiglia d'acqua da mezzo litro a meno di cinquanta centesimi. Un business da parecchie migliaia di euro al mese.
«Continuamo a chiederci - la nota inviata dal Comitato Diritti Essenziali capitanato da Patrizia Bussola - che in una città come Napoli, dove in questo periodo stanno registrando temperature da 36 gradi e umidità anche oltre l’ 80%, l’azienda Abc non metta a disposizione dei tantissimi turisti e dei cittadini in giro per la città, tra l’altro con bambini e anziani al seguito, qualche fontanina in più. Ci hanno segnalato che diverse fontanine situate sui Decumani e sui giardini di piazza Cavour sono a secco da mesi, che alcune sono state anche vandalizzate - continua la nota inviata a dirigenza e ad Ufficio Tecnico di Abc - cominciando da quella fatta a pezzi ai piedi della statua del Nilo, a quelle sparite dietro le impalcature di vico Donnaromita e di via San Pietro a Maiella. Fa tristezza - conclude Patrizia Bussola - prendere atto che la fontanina simbolo di tante battaglie Abc, situata proprio di fronte a palazzo San Giacomo, è a secco da mesi».