Oggi l'addio a Galasso. Il figlio: «De Magistris, silenzio vergognoso»

Oggi l'addio a Galasso. Il figlio: «De Magistris, silenzio vergognoso»
di Davide Cerbone
Mercoledì 14 Febbraio 2018, 08:38 - Ultimo agg. 12:15
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Dallo studio con vista su Nisida, il mare d’inverno sembra voler entrare ad avvolgere il grande dolore. Un dolore profondo e composto che il viavai di parenti e amici, nella villetta di via Napoli dove Giuseppe Galasso ha trascorso gran parte dei suoi ottantotto anni, prova a lenire.
I suoi figli, Giulia e Francesco, ricevono le visite nel grande salotto col pavimento maiolicato. Lì fuori, il golfo di Pozzuoli è pieno di nuvole. È un giorno buio per Napoli. Un giorno che ne annuncia molti altri con una luce in meno. Ma al dolore si aggiunge il disappunto. Un’amarezza trattenuta a stento, per quel comunicato laconico e impersonale con cui lunedì il sindaco ha espresso il cordoglio «dell’amministrazione» per la scomparsa dello storico, che più volte, con la franchezza che lo contraddistingueva, aveva criticato l’operato del primo cittadino. «Sono parole istituzionali di rito. Il sindaco parteciperà ai funerali, ha dato disposizione che Comune e Città Metropolitana siano presenti coi rispettivi gonfaloni e con il picchetto d’onore della Polizia Municipale e dopo le esequie farà un post su Facebook come è sua abitudine dopo ogni intervento», spiegano dall’entourage di de Magistris. Quel distacco, però, ai familiari non è piaciuto. «Una cosa brutta. Anzi, direi vergognosa. Non so se ne abbia fatto una questione personale, ma in ogni caso le istituzioni vengono prima delle persone», si lascia andare allo sfogo Francesco Galasso.

 

E ricorda: «Abbiamo avuto un messaggio dal presidente del consiglio Gentiloni, anche una nota molto toccante dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale probabilmente ha condiviso con mio padre un percorso parlamentare. E ancora, il ministro dei Beni culturali Franceschini ha fatto sapere di voler trovare un modo per ricordare papà, mentre il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia (che a Galasso era legato da un rapporto personale, ndr), ci ha comunicato la sua affettuosa vicinanza. Il sindaco di Napoli, invece, ha ritenuto di regolarsi così. Ma non voglio fare polemiche», prova a placare l’indignazione il figlio dello studioso: «Alla Società di Storia patria ci saranno tanti amici, persone che gli vogliono bene. E sarà tra i libri, come avrebbe voluto. Questo è quello che conta». Giulia, l’altra figlia dell’illustre storico, riesce a dire solo poche parole: «Sì, è vero: sul sindaco mio padre ha espresso giudizi critici. Ha sempre detto quello che pensava senza peli sulla lingua, come era sua abitudine. Del resto, ha sempre pagato fino in fondo il prezzo per le cose che pensava. Ma ognuno fa come vuole, oggi siamo distrutti dal dolore e non c’è spazio per altro. Per questo vi prego di non farci entrare in una polemica che in questo momento non saremmo in grado di gestire».
Stamattina alle 11 Napoli saluterà suo padre per l’ultima volta. Lo farà al Maschio Angioino, nella sede della Società napoletana di Storia patria (Galasso ne fu presidente dal 1980 al 2010), dove sarà allestita la camera ardente, e non nella Sala dei Baroni, come ha suggerito ieri Antonio Bassolino su Facebook: «Siamo ancora in tempo per dare l’ultimo saluto a Giuseppe Galasso nella sala dei Baroni: è giusto, per lui e per Napoli», ha scritto l’ex sindaco di Napoli. La risposta del Comune fuga ogni dubbio a riguardo: «La famiglia ci ha chiesto espressamente che le esequie si tenessero alla Società di Storia patria, dove abbiamo fatto un sopralluogo d’intesa con la presidente Renata De Lorenzo». 
A rappresentare il Comune con il sindaco ci saranno l’assessore alla Cultura Nino Daniele, il vicesindaco Raffaele Del Giudice, l’assessore alle Politiche giovanili Alessandra Clemente e Annamaria Palmieri, assessore alla Scuola, che ricorda così il professore di Storia moderna: «Maestro di generazioni di napoletani, esponente autorevole della cultura nazionale, impegnato nella vita civile e politica della città e del Paese, Galasso lascia un’eredità di pensiero critico e di amore per la città che dovremo preservare e saper far fruttare». E aggiunge, con il calore che il giorno prima era mancato: «Un abbraccio ai suoi familiari, ai nipoti che tanto amava e che seguiva nelle loro performance scolastiche e musicali».

Ai funerali laici organizzati per Giuseppe Galasso non mancherà il Comune di Pozzuoli, che parteciperà con il sindaco e con una delegazione del consiglio comunale e, come quello di Napoli, porterà il gonfalone della città ed un picchetto d’onore. Ma soprattutto, ci saranno gli amici che nel corso della sua lunga vita ne hanno conosciuto e riconosciuto, oltre all’indiscussa levatura civile e culturale, quella morale ed umana. Difficilmente tra questi ci sarà Giorgio Napolitano, le cui condizioni di salute non sarebbero tali da consentirgli un viaggio. 

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