Omicidio a Mergellina, il dossier Napoli sulla scrivania di Meloni: ecco il piano sicurezza di Piantedosi

Manfredi al telefono con Piantedosi e Cirielli: pronta la stretta

Il luogo del delitto
Il luogo del delitto
di Luigi Roano
Giovedì 23 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13:43
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Il minuto di silenzio prima dei lavori del Consiglio comunale ricorda il barbaro assassinio di Francesco Pio Maimone, pizzaiolo di appena 18 anni che ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, cioè a Mergellina il luogo simbolo della città, dove bande di camorristi o presunti tali si sono scontrate. Con il sindaco Gaetano Manfredi che insolitamente è stato nel Palazzaccio di via Verdi, ma in altre stanze dove ha tenuto contatti serrati con il governo: si è sentito con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli e ha avuto contati anche con Palazzo Chigi. Da dove trapela che il dossier Napoli è sulla scrivania anche della premier Giorgia Meloni. Che dovrebbe arrivare in città subito dopo le amministrative del 14 maggio. Occasione nella quale dovrebbe incontrare lo stesso Manfredi. Prima però di mettere al cellulare sempre più bollente Manfredi ha ribadito che «Saremo vicini alla famiglia e cercheremo di sostenerla nelle necessità e ricorderemo la figura di questo ragazzo anche come monito per il futuro». Oggi pomeriggio - subito dopo l'autopsia - potrebbero esserci i funerali ai quali parteciperà l'ex rettore. Il quale già ieri sera ha valutato l'opportunità di incontrare la famiglia di Francesco Pio ma è più probabile che l'incontro si tenga stamattina.

A Manfredi l'interlocuzione continua con il governo fa piacere - tuttavia - non basta ora si aspetta quella concretezza che chiede da tempo: più controllo del territorio, soprattutto di notte nelle aree calde della movida.

Vuole rinforzi, più agenti in strada questa la richiesta fatta a Piantedosi. 

La morte di Francesco Pio ha aperto molti fronti in città dove ci si interroga su come salvare i giovani di Napoli. In questa cornice si inserisce l'appello al sindaco a tutti i vertici istituzionali della città che hanno lanciato - tra gli altri - il giornalista Sandro Ruotolo, lo scrittore Maurizio De Giovanni, Carmela Manco della fondazione Figli in Famiglia, Gennaro Pagano, l'attrice Marisa Laurito e il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. «Che fine ha fatto il patto educativo?» si interrogano. Non ci sono repliche dirette all'appello però quello che trapela è che grazie alla sinergia tra Comune, Prefettura, Ufficio scolastico regionale, la Curia con il vescovo don Mimmo Battaglia e la Procura dei minori retta da Maria de Luzenberger è stata allestito negli ultimi mesi - ed è in funzione - una piattaforma che monitora l'andamento degli alunni per verificarne le difficoltà e uno dei campanelli d'allarme è quello delle troppe assenze che fa scattare una rete di assistenza. Certo, il Patto educativo a oggi nel suo complesso va a rilento perché mancano i fondi per rendere la rete ancora più forte. Manfredi prova a stare sul pezzo e sferza: «L'impegno delle istituzioni e del Governo sui temi della dispersione scolastica deve essere prioritario. La marginalità sociale e la dispersione scolastica sono questioni rilevanti».

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L'appello fa scendere in campo la giunta con gli assessori Chiara Marciani, Maura Striano, Luca Trapanese e Antonio De Iesu, alla Legalità. «Gli ultimi drammatici avvenimenti - scrivono in una nota - che riguardano i nostri giovani ci spingono ad impegnarci e a fare sempre di più per rendere concreto e utile il progetto «Napoli Città dei Giovani». Troppo spesso le istituzioni, per quanto si sforzino, non riescono ad intercettare i desideri, le paure e i sogni delle giovani generazioni. Noi ci stiamo provando, ma vogliamo fare ancora di più» 

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