Far West tra i vicoli a Napoli: doppia sparatoria, è giallo sul movente

Far West tra i vicoli a Napoli: doppia sparatoria, è giallo sul movente
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 29 Novembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 30 Novembre, 12:51
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Tre raid in meno di dodici ore, con killer e pistoleri spietati che sparano, uccidendo e seminano il terrore a Napoli. Basta poco a far ripiombare la città in un clima di terrore. E la sequenza di violenze irrompe facendo tornare in primo piano l’emergenza criminalità. Dopo l’omicidio commesso nella serata di giovedì a Miano, altri due agguati hanno insanguinato le vie del centro storico: nel secondo caso, poi, i pistoleri non si sono fermati nemmeno di fronte alla folla che di buon mattino sciamava in una delle zone più popolate del ventre di Napoli, la Pignasecca: mentre si consumava il secondo agguato, infatti, per strada c’erano anche tanti bambini e ragazzi diretti verso due vicini istituti scolastici.

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Ma cerchiamo di dare ordine alla sequenza convulsa dei fatti. Occhio agli orari, perché nella successione degli eventi possono indicare qualcosa di molto importante.
La serata di giovedì, come detto, si era aperta con l’omicidio di Alessandro Napolitano, massacrato a colpi di pistola poco lontano dal bar che gestiva insieme con il fratello, in via Cupa Capodichino, quartiere Miano. Mentre le luci degli uffici della Questura rimanevano accese fino a notte fonda - segno tangibile del lavoro degli investigatori - ecco arrivare la notizia di un nuovo agguato. Alle 2,25 al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini giungeva Nicola Minieri, 19enne residente ai Quartieri Spagnoli: ai medici (e successivamente agli agenti della Polizia di Stato) ha riferito di essere stato avvicinato da due sconosciuti che - senza alcun motivo - gli avrebbero sparato mentre rincasava in vico Paradiso alla Salute. Versione, la sua, sulla quale gli investigatori nutrono più di un dubbio.
 

 

Non è finita. Passano poche ore ed ecco che si torna a sparare sempre nella stessa zona, questa volta lungo via Pasquale Scura. Un uomo armato, con il volto coperto da un casco integrale, fa irruzione all’interno del bar Sommella, a due passi da via Toledo, affollatissimo di clienti come ogni mattina. Le lancette dell’orologio segnano le 8,23 quando all’interno della caffetteria si scatena il panico: l’uomo armato va dritto verso il bancone, al di là del quale Antonio Giarnieri, 23enne incensurato, sta servendo cappuccini e colazioni: senza esitazioni lo sconosciuto prende la mira, fa fuoco tre volte e colpisce alle gambe il barista. Poi fugge. Le esplosioni generano ovviamente il terrore anche tra la gente in strada. Urla, disperazione e sgomento anche tra i ragazzi con gli zainetti sulle spalle che stanno per entrare a scuola. Trasportato al vicino pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini il 23enne è fortunatamente fuori pericolo.

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Tra le prime mosse investigative c’è, come sempre accade in questi casi, l’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata della zona. Almeno una delle sequenze visionate dagli esperti della Polizia scientifica inquadrerebbe l’arrivo del sicario a bordo di uno scooter, sul quale avrebbe poi guadagnato la via di fuga verso i vicoli dei Quartieri.
 

Una sequenza terrificante di violenza. Si tenga presente anche un altro particolare: l’ultimo agguato si è consumato mentre proprio ai Quartieri Spagnoli era in corso un’operazione di “alto impatto” dei carabinieri. Ma neanche questo sembra aver scoraggiato il pistolero. A proposito del blitz dei militari dell’Arma: oltre 100 persone controllate e decine di perquisizioni personali e domiciliari eseguite nei confronti di pregiudicati. Ma, soprattutto, sono state trovate due pistole: la prima - una Vzor calibro 7.65 di origine ceca - era nascosta nel copriruota di un’auto parcheggiata in vico Caricatoio (con sette colpi nel serbatoio); la seconda, una
semiautomatica calibro 6x35, era nascosta in un’edicola votiva del Palazzo dei Veterani.

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Ma torniamo ai due gambizzati. Gli investigatori non escludono che i fatti siano collegati, e si soffermano anche su un particolare: il fratello di Minieri, attualmente agli arresti domiciliari, sarebbe indicato da alcune informative di polizia giudiziaria come vicino agli ambienti del gruppo criminale dei Saltalamacchia, attivo ai Quartieri.
 

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