Omicidio a Napoli, boss del clan Grimaldi ucciso sotto casa: è la vendetta del clan Vigilia

Omicidio a Napoli, boss del clan Grimaldi ucciso sotto casa: è la vendetta del clan Vigilia
di Luigi Sabino
Mercoledì 15 Giugno 2022, 16:10 - Ultimo agg. 16 Giugno, 18:20
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È guerra aperta tra i Vigilia e i Grimaldi per il controllo del quartiere Soccavo. L’omicidio di Michele Della Corte, avvenuto poco dopo l’alba di questa mattina, è l’ennesima conferma che lo scontro tra le due cosche di camorra ha raggiunto un punto di non ritorno. La vittima, 66 anni, era, infatti, ritenuta vicina ai vertici del gruppo Grimaldi per conto dei quali, già in passato, si era occupato, tra le altre cose, di raccogliere il denaro delle estorsioni.

Nel 2012, ad esempio, fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per aver tentato di imporre il pizzo al titolare di una catena di supermercati.

Una richiesta, scrissero allora i magistrati, di 10.000 euro che la vittima avrebbe dovuto versare nelle casse della cosca Grimaldi per evitare di incorrere nelle ire dei boss. Minacce di morte e intimidazioni, tuttavia, non sortirono l’effetto sperato e, anzi, l’imprenditore, piuttosto che piegarsi alle richieste della camorra, decise di denunciare i suoi aguzzini ai militari dell’Arma.

Anni prima, invece, sempre i carabinieri, lo avevano tratto in arresto quando interruppero un summit dell’organizzazione che si stava tenendo nei locali di una emittente televisiva dell’area flegrea. La riunione, scrissero gli investigatori dell’epoca, sarebbe stata indetta per discutere le strategie criminali da adottare e, soprattutto, i settori economici da aggredire.

In particolare, nel corso dell’attività investigativa, si scoprì che la mala di Soccavo aveva messo le mani sul fiorente mercato dei videopoker illegali, installando le famigerate «macchinette» in decine di locali di Napoli e della sua provincia. Centrale operativa sarebbe stata proprio l’emittente televisiva il cui proprietario, anche lui finito in manette, era diventato, secondo gli investigatori, una delle menti finanziarie del clan.

Rimasto fedele ai Grimaldi anche dopo la sanguinosa scissione da parte dei Vigilia, Della Corte, negli ultimi tempi, avrebbe ripreso a frequentare le sue vecchie amicizie e, in particolare, alcuni esponenti dell’organizzazione criminale, tornati da poco in circolazione dopo una lunga detenzione. Frequentazioni che, di fatto, lo avrebbero trasformato in un bersaglio per i rivali. Già da diverso tempo, infatti, le tensioni tra i Grimaldi, gruppo cui la vittima era legato, e i Vigilia hanno superato il livello di guardia sfociando in una vera e propria faida per il controllo del territorio. 

 

Il 17 maggio scorso, Antonio Ernano, cognato del boss detenuto Alfredo Vigilia senior, era miracolosamente scampato a un agguato di camorra mentre si trovava in auto con la moglie. Poche ore più tardi e i killer della camorra tornarono in azione. Questa volta, nel mirino, fini Emmanuele De Angelis, anche lui ritenuto vicino ai Vigilia. Fu attirato in trappola e trucidato a pochi passi dalla sua abitazione. Stamattina, quindi, l’agguato costato la vita a Della Corte, un agguato che gli investigatori non escludono possa essere la vendetta della cosca per i precedenti fatti di sangue.

In realtà, che qualcosa si fosse rotto negli equilibri criminali dell’intera zona flegrea, era emerso già alcuni mesi fa quando, in un’officina di via Montagna Spaccata, fu interrotto un altro summit di camorra cui, oltre personaggi noti di Pianura e di Miano, stava partecipando anche un giovane ras dei Grimaldi, direttamente imparentato con i vertici del sodalizio. L’incontro, secondo le forze dell’ordine, sarebbe stato organizzato con il placet della potente cosca dei Mazzarella e finalizzato, questo l’atroce sospetto, a compiere una serie di omicidi e delitti a danno delle organizzazioni criminali che operano a Soccavo e Pianura.

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