Omicidio a Napoli, due morti a Ponticelli nel Rione Fiat: affiliato al clan De Micco ucciso in casa

Omicidio a Napoli, due morti a Ponticelli nel Rione Fiat: affiliato al clan De Micco ucciso in casa
di Luigi Sabino
Mercoledì 20 Luglio 2022, 10:30 - Ultimo agg. 12:57
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Era Carlo Esposito l’obiettivo dei killer entrati in azione, questa mattina, in via Eugenio Montale, nel rione Fiat a Ponticelli

La vittima, trucidata sull’uscio della sua abitazione da una raffica di proiettili, era, infatti, indicata come affiliata alla cosca De Micco-De Martino, sodalizio che, da anni, è in lotta con i De Luca Bossa-Minichini per il controllo del quartiere. 

Non a caso, nel 2018, Esposito fu arrestato dopo essere stato intercettato dalle forze dell’ordine mentre, insieme ad altri complici, stava tentando di compiere un’incursione contro un esponente della cosca avversaria. Un’azione che, riferiscono gli investigatori, sarebbe stata la risposta al ferimento di Francesco De Martino alias XX, uno dei capi dell’omonimo sodalizio.

In particolare, Esposito e i suoi complici, in sella a due scooter ed armati con pistole e un mitra, fecero irruzione nel cortile di un alloggio popolare proprio mentre le forze dell’ordine stavano eseguendo alcuni controlli.

Presi alla sprovvista dalla presenza degli uomini in divisa i componenti del commando si diedero alla fuga gettando i cappellini e le bandane che erano serviti per coprirsi il viso. 

Una precauzione, però, rivelatasi inutile perché, poche ore dopo, Esposito e un altro soggetto, furono fermati mentre percorrevano il rione Fiat a bordo di un’auto. In quell’occasione fu sequestrata anche una pistola semiautomatica con matricola abrasa e il caricatore pieno. 

 

Un delitto, quello di Esposito, reso ancora più tragico dal fatto che i sicari non hanno avuto nessuna remora nell’uccidere anche Antimo Imperatore, classe ’66. Un omicidio, quest’ultimo, che rischia di avere preoccupanti conseguenze. La vittima, almeno così come emerso da una prima ricostruzione, sarebbe stata uccisa solo perché si trovava nella stessa abitazione di Esposito all’interno della quale stava eseguendo alcuni lavori in muratura. Una ricostruzione che, se confermata dagli investigatori, vorrebbe dire che la camorra ha ucciso l’ennesimo innocente. 

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