Vaccini, open day a Napoli: risposte ai dubbi, quando si è contagiosi e si rischia

Vaccini, open day a Napoli: risposte ai dubbi, quando si è contagiosi e si rischia
di Maria Pirro
Venerdì 23 Luglio 2021, 12:16 - Ultimo agg. 24 Luglio, 09:04
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Si è vaccinato nel V day, Antonio Chirianni. Al Cotugno di Napoli, il suo ospedale. «Ho aderito alla campagna di prevenzione senza esitazioni», dice il primario emerito di malattie infettive, rispondendo agli interrogativi che invece frenano le prenotazioni: dal rischio di infezione dopo l'iniezione alla quarantena comunque obbligatoria quando si hanno contatti con positivi al Covid, fino alle ultime limitazioni imposte, se non si ha il green pass.

Nel capoluogo campano, un altro open day «aperto a tutte le fasce d'età» è fissato per martedì 27 luglio alla Mostra d'Oltremare. Con il farmaco del tipo a mRNA (Pfizer) e richiamo a distanza di 21-35 giorni. Chi non ha ancora ricevuto la prima dose può registrarsi al link di Soresa, indicando il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria, un riferimento di cellulare e la mail in modo da ottenere conferma di giorno e orario via sms. 

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Veniamo ai dubbi. Il farmaco resta efficace anche contro Delta e le altre varianti?
«Lo è. Stando agli ultimi dati disponibili, il vaccino del tipo a mRNA assicura una copertura più efficace e risulta più innocuo».

Un mix tra due vaccini, ad esempio, prima dose AstraZeneca e seconda dose Pfizer, può avere effetti collaterali?
«Non risultano problemi, al momento. Ma la medicina non è una scienza esatta».

Consiglia la Tachipirina, come fanno diversi suoi colleghi, subito dopo l'iniezione? 
«Io non ho assunto alcun farmaco, e non ho avuto disturbi. Conviene provvedere all'occorrenza, se sale la febbre, ma è sempre meglio evitare, se i sintomi sono sopportabili».

Dopo il vaccino, si può contagiare il Covid? 
«Il farmaco non porta l'infezione, quindi no. Ma vanno adottate lo stesso tutte le precauzioni, perché in quei giorni si può comunque contrarre e trasmettere il virus».

Meglio continuare a indossare la mascherina anche dopo la profilassi? 
«Certamente.

La protezione non è mai totale. Non lo è nemmeno 15 gorni dopo la seconda dose, quando si ha il massimo della copertura. Ma, solilamente, se si prende il Covid da vaccinati, non si manifestano sintomi e non si rischia di finire in ospedale e soprattutto in terapia intensiva. Il rischio di mortalità è decisamente inferiore».

Ma, se si entra in contatto con un positivo, va osservata lo stesso la quarantena. 
«Sì, perché non si può escludere il contagio e la trasmissione del virus agli altri». 

Consiglia il vaccino anche a 12 anni? 
«Mi fido della medicina ufficiale, che non segnala effetti contrari. Del resto, i vaccini vengono già somministrati sin dalla nascita. E, come per la polio, non è il caso di aspettare cinque anni per superare qualche remora».

Che ne pensa delle restrizioni senza green pass? 
«Sono giuste, specialmente al chiuso è opportuno garantire misure di sicurezza. Io continuo a non andare al ristorante e a evitare luoghi affollati: il virus non è scomparso».

Prevede un autunno nero? 
«Non credo, ma dipende dalle nuove varianti».

Intanto, suggerisce di andare all'estero per le vacanze?
«I vaccinati devono valutare che ogni Stato ha le sue regole, e accettare il rischio di restare bloccati come è successo a Malta o a Dubai».

Può bastare un tampone per scongiurare i pericoli? 
«Il test negativo è una fotografia del momento, non garantisce l'immunità già a distanza di 6-18 ore».

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