Operazione Pandora IV: i carabinieri sequestrano 372 beni culturali trafugati anche a Napoli

Operazione Pandora IV: i carabinieri sequestrano 372 beni culturali trafugati anche a Napoli
Venerdì 8 Maggio 2020, 15:44
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Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora IV”, coordinata da Interpol ed Europol, finalizzata a contrastare, simultaneamente in più Paesi, la commercializzazione di beni d’arte di provenienza illecita. Nell’ambito dell’operazione, giunta alla sua quarta edizione, il TPC ha ospitato a Roma, per la settimana del cyberpatrolling, funzionari di polizia e doganali di numerosi Paesi europei, rappresentanti di Europol, Interpol e del World Custom Organization. I  partecipanti, sfruttando le potenzialità di verifica offerte dalla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti in possesso del TPC, sovente utilizzata in ambito internazionale essendo la più completa, hanno effettuato un esteso controllo del web su siti di case d’asta, pagine di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media per individuare beni culturali di sospetta provenienza, da rendere oggetto di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione.

Si è giunti al sequestro di 8.670 beni culturali provento di reato o contraffatti, corrispondenti al 28% del totale dei beni sequestrati durante “Pandora IV”. Nel periodo dell’operazione il TPC, con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri, ha effettuato 124 controlli ad aree d’interesse archeologico e monumentale; ha verificato 130 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie, restauratori e trasportatori; ha contestato 3 violazioni amministrative; ha denunciato 14 persone in stato di libertà; ha verificato 1.368 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, di cui 35 sono ancora oggetto di indagini sulla provenienza; ha sequestrato 372 beni culturali per un valore complessivo di 502.000 euro.

A Roma sono stati posti sotto sequestro un ricamo su tela falsamente attribuito ad Alighiero Boetti; un aureo di Claudio/Agrippina; un disegno, matita su carta, falsamente attribuito a Giorgio de Chirico; 3 sculture antiche in marmo riproducenti angeli, trafugate nel 1999 dalla Chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano, in provincia di Napoli e 2 dipinti, olio su tela, falsamente attribuiti a Eliano Fantuzzi. Sequestrati 13 reperti archeologici di epoca romana a Castel Gandolfo, 141 reperti archeologici di epoca romana risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II d.C. e 150 reperti litici preistorici a Cupra Marittima, in provincia di Ascoli Piceno; 4 documenti archivistici risalenti al XIV e XVIII secolo, con classificazioni riconducibili a Comuni dell’Abruzzo a Montesilvano, in provincia di Pescara; 3 manoscritti del secolo XVIII appartenenti ad un ente ecclesiastico a Giuliano Teatino, in provincia di Chieti; 48 reperti archeologici risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II d.C.; a Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, un libro edito nel 1676, trafugato in data imprecisata dalla Biblioteca Diocesana di Narni, in provincia di Terni, due libri pubblicati rispettivamente a Roma nel 1779 e a Napoli nel 1834, con timbri riconducibili a biblioteche statali e Genzano di Roma; un dipinto, olio su tela, di Giulio Carpioni, trafugato nel 1975 dall’Accademia di Belle Arti di Napoli; dipinto, olio su tavola, falsamente attribuito a Pompeo Mariani a Monza.
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