Ordigno micidiale a una yogurteria,
l'attentato dei clan nel Napoletano

Ordigno micidiale a una yogurteria, l'attentato dei clan nel Napoletano
di Marco Di Caterino
Martedì 17 Luglio 2018, 12:07 - Ultimo agg. 12:50
3 Minuti di Lettura
Il tritolo estivo della camorra. Tornano in azione i bombaroli della criminalità organizzata, che la scorsa notte hanno fatto esplodere un potente ordigno, piazzato al centro della serranda del negozio Yogorino, in Via Cavalieri Di Vittorio Veneto, al civico 7, al piano terra di un piccolo condominio, a meno di venti metri dalla centrale piazza San Maurizio. Il boato ha svegliato tutti i residenti dalla popolosa zona, che hanno temuto lo scoppio di una caldaia a gas o peggio che il boato fosse stato generato da una scossa di terremoto. E i centralini di polizia, carabinieri e vigili del fuoco sono andati in tilt per le chiamate di cittadini terrorizzati. In una manciata di minuti sono intervenuti i carabinieri della caserma di Frattamaggiore, diretta dal maresciallo Marcello Montinaro. E se il terremoto o lo scoppio di una caldaia a gas fanno davvero tanta paura, ai residenti è bastata la presenza dell'auto dei militari davanti al negozio per capire che quel boato era solo la solita bomba della gente malamente.

I militari hanno chiesto l'intervento dei vigili del fuoco, e la centrale operativa del 115 ha inviato una squadra dalla caserma di Afragola. Dai primi rilievi i pompieri hanno accertato che la deflagrazione aveva semidistrutto la serranda esterna e ridotto in frantumi parte delle vetrine interne. La perizia sulla staticità dell'edificio ha dato fortunatamente esito negativo. I militari hanno contattato il titolare, Antonio Sorvillo 35 anni, che ha dichiarato ai carabinieri di non aver mai subito richieste estorsive nè tantomeno minacce. Dichiarazioni in ciclostile, in questa parte del territorio a nord di Napoli infestato dai clan, visto che la maggior parte dei titolari ai quali la camorra fa saltare in aria il negozio affermano le stesse cose. Sul posto sono intervenuti anche i militari della sezione investigativa scientifica che hanno classificato il potenziale esplosivo dell'ordigno come medio-alto, cioè in grado di uccidere nel raggio di un paio di metri dalla deflagrazione. Gli inquirenti, una volta accertato che l'esercizio commerciale era sprovvisto di video sorveglianza, hanno allora battuto la zona palmo a palmo, in cerca di eventuali telecamere di video sorveglianza, ma con esito negativo. E se la dinamica del fatto è chiara - con due bombaroli che arrivano su uno scooter, uno che piazza la bomba e attiva la miccia, risale sul mezzo che riparte di gran carriera pochi secondi prima del botto - il movente lascia ancora qualche margine di dubbio perché il negozio preso di mira è in franchising, dove i margini di guadagno sono notoriamente contenuti.

La pista più seguita resta dunque quella di un'azione dimostrativa o punitiva di nuovi elementi orbitanti nelle file del clan Pezzella di Cardito, che secondo Dda e inquirenti, è la cosca che come peso criminale ha raggiunto se non superato quella che una volta era ad esclusivo appannaggio dei Moccia, le cui tracce nella zona a nord di Napoli sembrano essersi perse. D'altronde, come la storiografia criminale riporta, quando in una zona libera iniziano ad entrare nuovi e affamati personaggi la prima fonte di reddito per riempire le casse per pagare qualche affiliato in più è proprio la strategia delle bombe ad avvertire negozianti e attività produttive che c'è qualcuno che comanda e con il quale bisogna fare i conti e pagare. E' già accaduto a Casoria qualche anno fa ( 2014-2015) con nove attentati in due mesi, in una tragica contemporaneità con la faida dei carbonizzati ( dieci morti ammazzati e dati alle fiamme). Un'escalation stoppata da un blitz della Dda, che vide in manette il vertice del clan Barbato del rione Salicelle di Afragola, tenuto a battesimo dai Moccia. Gli agenti della squadra mobile arrestarono i fratelli Mariano, Aniello e Carlo Barbato e la loro madre, Patrizia Bizzarro, detta lady Patrizia, la dominus di un clan nato, morto e sepolto dai 17 arresti, nel giro di un semestre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA