Cardarelli, continua la lunga estate calda del pronto soccorso dell'ospedale collinare dove da settimane stazionano mediamente ogni giorno dagli 80 ai 110 pazienti in Osservazione a fronte di accessi record e nonostante il miglioramento del turn over, le accelerazioni delle procedure di dimissioni ma a fronte di farraginosi meccanismi di trasferimento dei pazienti nelle retrovie. Situazione sempre difficile, insomma, nella prima linea del più grande ospedale della Campania dove tra attese e lunghe file anche i pazienti a bassa urgenza ottengono una risposta efficace e altamente qualificata. In trincea una eroica pattuglia di 19 medici affiancata dai rinforzi che giungono da discipline lontane dalla routine dell'emergenza. La svolta è attesa con la nomina di un nuovo primario. Dal 1 settembre l'ex guida storica del pronto soccorso Fiorella Paladino è in pensione. Il concorso per sostituirla al timone della prima linea è stato espletato: sul sito dell'azienda è stata pubblicata in queste ore la graduatoria dei primi tre candidati da cui, con un incarico fiduciario, la direzione dovrà indicare il nuovo capitano.
In lizza ci sono Antonio Vozza, direttore del pronto soccorso dell'Humanitas, struttura privata lombarda di eccellenza, Filomena Riccardi, attuale facente funzioni che si configura dunque come risorsa interna e Rodolfo Nasti, anche lui un ex cardarelliano poi transitato per l'ospedale di Ponticelli Betania per poi approdare al vertice del pronto soccorso dell'Ospedale di Benevento. «È circolata voce della rinuncia di Vozza - avverte un sanitario del pronto soccorso - ma credo che sia infondata. Sarebbe inspiegabile il passo indietro di un professionista esperto che viene a Napoli da una struttura lombarda di eccellenza dopo aver partecipato ed essere giunto primo. Attendiamo con fiducia una svolta dopo questo lungo interregno in cui di fatto non c'è stata una reale governance dei complessi processi di gestione».
Intanto un'ordinanza del Tribunale di Napoli ha riammesso all'iter di selezione per il ruolo di primario di Chirurgia Maxillo facciale Giuseppe De Maria, uno specialista napoletano che possiamo definire cervello in fuga, in forza da giugno del 2016 all'ospedale universitario di Ginevra, in qualità di direttore aggiunto. Singolare la sua vicenda: il suo nome figurava nell'elenco degli ammessi di un bando del 2020. Dopo avariati mesi tuttavia, a giugno del 2022, venivano riaperti i termini del concorso e a settembre di un anno fa ripubblicato il concorso. La nuova domanda presentata da De Maria veniva rigettata dalla nuova commissione e i titoli, nei fatti non sono stati considerati in quanto conseguiti all'estero ma nemmeno valutati perché autocertificati anziché prodotti in originale. I giudici hanno ordinato all'azienda di rinnovare la procedura consentendo l'integrazione della documentazione, come richiesto dall'avvocato napoletano Gianlivio Fasciano. «È inverosimile che i vertici del Cardarelli non abbiano vigilato e valutato correttamente i titoli per l'accesso al concorso di primario della struttura di maxillo-facciale - avverte il consigliere regionale Diego Venanzoni - ad essere escluso un medico figlio di quella Napoli che per crescere e migliorare è andata via dalla sua città in cerca di migliori opportunità. Come per il numero chiuso a Medicina solo con nuove regole possiamo incoraggiare i giovani più brillanti a restare».
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