Ospedale Cardarelli di Napoli, la direzione: «Sprechi di biancheria, pagheranno i sanitari»

«Stiamo monitorando da mesi la situazione per ridurre lo smarrimento di biancheria»

Ospedale Cardarelli di Napoli
Ospedale Cardarelli di Napoli
di Melina Chiapparino
Venerdì 10 Marzo 2023, 11:10
4 Minuti di Lettura

È caccia a lenzuola, federe e camici che spariscono tra le mura ospedaliere, riducendo sempre di più le scorte di biancheria in dotazione al presidio. Non si tratta di una burla ma di una criticità vera e propria che sta mettendo in difficoltà l'ospedale Cardarelli, a Napoli, dove l'equipaggiamento tessile di alcuni reparti è drasticamente diminuito a causa della sparizione della biancheria. C'è chi ha ipotizzato che ci possa essere un abuso dell'uso improprio delle dotazioni, così che con il trasferimento dei pazienti anche la biancheria del reparto possa essere trasferita impropriamente, senza far ritorno al reparto assegnatario della dotazione. C'è chi ha ipotizzato la sottrazione della biancheria. Fatto sta che, dove vadano a finire le lenzuola, le traverse e le divise che, di punto in bianco, non risultano più rintracciabili all'interno di un reparto, rimane un mistero. Eppure gli episodi di dispersione della biancheria ospedaliera sono diventati così frequenti da convincere la direzione amministrativa ad un provvedimento che ha scatenato il malcontento e la rabbia dei dipendenti del Cardarelli. Se, infatti, la problematica «dovesse persistere si prenderà in considerazione l'addebito in busta paga della quota relativa alla dispersione registrata in ogni Unità Operativa» si legge in una nota, inviata il 7 marzo a tutti i primari e ai coordinatori infermieristici dei reparti. Dunque, se continueranno a sparire lenzuola, a pagare saranno le tasche dei professionisti in forza al presidio collinare.

«Pur registrando in molte unità operative un netto miglioramento della gestione della biancheria piana e una diminuzione della dispersione si deve sottolineare che, in alcune Unità Operative e in particolare in pronto soccorso e nell'Osservazione Breve si evidenzia un cospicuo smarrimento di lenzuola», scrivono i dirigenti, sanitario e amministrativo, in una nota.

Dal momento che «la dispersione della biancheria comporta un conseguente esborso da parte dell'azienda» che si affida ad una ditta per il noleggio e il lavaggio dei prodotti, i dirigenti invitano primari e coordinatori infermieristici ad attuare «tutte le procedure necessarie per una corretta gestione e custodia della biancheria». Se non ci dovesse essere «un netto miglioramento delle criticità» nel giro di due mesi, allora scatterà l'addebito in busta paga, da quanto si legge nella nota inviata a tutte le unità operative che annuncia un'attività di monitoraggio, facilitata dalla tracciabilità della biancheria dotata di microchip. 

Il provvedimento considerato «ingiusto e sproporzionato» dai dipendenti si basa «sul contratto con la ditta di fornitura della biancheria che prevede, in caso di eventuali smarrimenti dei prodotti, di addebitare i costi all'azienda». «Da alcuni mesi il Cardarelli sta monitorando la situazione per ridurre lo smarrimento di biancheria, registrando miglioramenti e ridimensionando il problema ad un livello fisiologico» fanno sapere dalla direzione sanitaria e amministrativa che, però continuano a «registrare anomalie in alcuni reparti». Per questi motivi dopo aver «riscontrato diversi episodi in cui le lenzuola erano buttate nei cesti dei rifiuti, invece che essere lasciate negli appositi contenitori della biancheria sporca», è stata inviata la nota «volta a sensibilizzare ulteriormente il personale rispetto alla corretta gestione della biancheria, responsabilizzando il personale rispetto ai beni necessari all'assistenza». 

Video

Nel piano di rinnovamento dell'ospedale, a parte i provvedimenti salva lenzuola, era stato previsto il reclutamento di personale a tempo indeterminato per le qualifiche di assistenti informatici e geometri. Le due giornate di concorso, l'8 e 9 marzo, sono andate quasi a vuoto con un rapporto tra iscritti e partecipanti del 17%. Su 211 candidature di tecnici informatici, ne erano presenti 36 e su 440 iscritti geometri, hanno partecipato 79. Un flop che «stupisce, soprattutto in un contesto quale è quello del nostro territorio - commenta Antonio d'Amore, direttore generale del Cardarelli - erravamo abituati a questo fenomeno per le professionalità mediche ma non ci aspettavamo che si verificasse anche per il personale tecnico. Occorre una seria riflessione sulla capacità della Sanità Pubblica di attrarre e selezionare i profili migliori». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA