Napoli, cervellone in tilt all'Ospedale del Mare: ​stop agli interventi chirurgici

Napoli, cervellone in tilt all'Ospedale del Mare: stop agli interventi chirurgici
di Ettore Mautone
Mercoledì 6 Ottobre 2021, 23:45 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 07:14
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Ospedale del mare, in tilt da martedì mattina il sistema informatico, paralizzati i servizi clinici da oltre 24 ore. Cartelle cliniche, diagnosi, referti: tutta l’attività ordinaria viene processata a mano con molte difficoltà e lentezze in un mega presidio in cui i collegamenti sono assicurati quasi esclusivamente dalla digitalizzazione. In attesa che l’ufficio tecnico delle Asl Napoli 1 risolva il problema nel grande hub sanitario della città sono per ora assicurati solo i casi di massima urgenza. A risentire del disservizio sono tutti i reparti in particolare il pronto soccorso che ha ovviato con un “piano B” imperniato su vecchi modelli cartacei. Ma tutte le unità operative stanno in pratica seguendo le stesse procedure alternative. 

Ad andare in avaria è stato il sistema informatico Virgilio dell’ospedale che gestisce, in condivisione, tra le decine di reparti e unità operative, non solo la cartella clinica dei pazienti ricoverati, in ingresso o dimissione ma anche passo passo tutte le consulenze, indagini, visite, registrando la terapia, i referti, i risultati degli esami ematochimici. Documenti preziosi per trasmettere tra un reparto e l’altro e da un turno a quello successivo tutto quanto riguarda un determinato paziente. Un disservizio che intralcia in maniera sostanziale, insomma, le attività cliniche a cui i tecnici della Asl stanno cercando, per ora invano, di porre rimedio. Dopo lo stop dell’altra sera al pronto soccorso del Cardarelli per eccessivo afflusso e oltre 150 pazienti ricoverati in osservazione il problema insorto al polo ospedaliero di Napoli est rischia di riproporre il dirottamento massiccio di una quota importante di pazienti tramite il 118 alla zona collinare e con il Cardarelli di nuovo unico hub per l’emergenza in città a cui si aggiungono solo i pronto soccorso del San Paolo a ovest, del Pellegrini al centro storico mentre il Loreto è dedicato al Covid e il San Giovanni Bosco attualmente ospita pochissimi pazienti di lungodegenza e qualcuno di Chirurgia per la grave carenza di personale (anestesisti soprattutto) che limita a una sola seduta al giorno le attività chirurgiche di varie discipline imponendo la persistente mancata apertura del pronto soccorso. 

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Inferocita l’utenza che risponde a un’area popolare della città e della zona sud di Napoli da cui sono già arrivate ripetute minacce nei confronti degli incolpevoli sanitari a presidio delle prime linee e nei reparti.  Dalla Asl giungono notizie di un lavoro di revisione del software che presidia il sistema informatico complesso mentre i tecnici sono al lavoro per trovare una soluzione immediata e alternativa che consenta di ripristinare ad horas il server.

Non c’è pace insomma per l’ospedale del mare su cui, dopo l’enorme voragine, si abbatte ora la tegola dell’avaria alla spina dorsale informatica che innerva il presidio aggiungendo una nuova spia rossa alla già decimata rete dei soccorsi in città con un 118 messo in ginocchio dalla fuga dei medici convenzionati, l’affollamento record che si registra al Cardarelli che l’altro giorno è stato costretto a sospendere gli accessi dei codici verdi.

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