Alle 12,10 è entrata in funzione la prima caldaia della nuova centrale termica allestita nel piazzale dell'ospedale del Mare. Mezz'ora dopo ha acceso i motori anche il secondo serbatoio. alimentato a gasolio. I grandi collettori montati, nei giorni scorsi, da 24 ore pompano acqua calda e funzionano perfettamente. La struttura oggi torna a pieno regime, anche nella rete dell'emergenza urgenza. Un passaggio fondamentale per alleggerire il peso assistenziale che negli ultimi dieci giorni ha messo alle corde soprattutto il Cardarelli.
Alla vigilia della ripartenza delle attività scolastiche e da almeno un paio di settimane ormai, si segnala da più parti un progressivo aumento dei casi di Covid-19.
Il timore è che le scene già viste nei mesi scorsi, con il caos e la commistione di pazienti Covid e non Covid, possano tornare alla ribalta. Ieri in pronto soccorso c'erano 25 o 26 pazienti nell'area del triage Covid e almeno 65 malati non infetti nei due reparti di Osservazione ricavati al primo piano e nell'area adiacente al pronto soccorso. Tra i ricoverati anche giovani con sintomatologie respiratorie gravi e positivi al coronavirus. Gli operatori del pronto soccorso, medici e infermieri, lanciano un nuovo allarme sulla possibilità che la situazione possa sfuggire di mano e dare luogo di nuovo al caos e all'ingorgo registrati a novembre. Da questo punto di vista la riapertura dell'ospedale del Mare è provvidenziale per alleggerire la tensione, ma la crisi potrebbe essere dietro l'angolo visto che la rete dell'emergenza non sembra in grado di reggere l'ulteriore intensificarsi dei contagi che potrebbe arrivare con la ripartenza delle scuole. La Campania è attualmente in zona gialla, con un basso indice di diffusione del virus, ma i reparti Covid al Cardarelli, al Cotugno e in altri presidi hanno le semintensive piene anche se i margini di ricettività sono considerati sufficienti.
La direzione del Cardarelli è consapevole delle difficoltà: «La situazione è complessa - conferma il manager Giuseppe Longo - stiamo registrando un aumento degli afflussi sia Covid sia non Covid ma i precorsi sono assolutamente separati e non mancano i dispositivi di protezione. Il nostro pronto soccorso è sotto pressione». Il direttore generale dell'ospedale spiega: «Abbiamo 25 pazienti Covid in Osservazione in area Covid e 65 pazienti non Covid in Obi. I sospetti sono invece pochi, 2 o 3, e sono ricoverati in stanze in isolamento nei locali del vecchio drappello di polizia. Tutte stanze singole e con ingresso separato». Quindi, Longo ribadisce: «Il personale è sotto pressione e speriamo che la situazione possa migliorare con la riapertura dell'ospedale del mare». I sindacati della dirigenza medica e del comparto, in particolare la Cgil, hanno preparato un documento in cui reclama un maggiore turn-over all'interno dell'ospedale e una riorganizzazione della rete dell'assistenza nell'area metropolitana. Dito puntato sull'uso ridotto del San Giovanni Bosco e del Loreto anche da parte del M5S che ha presentato un'interrogazione nel merito, chiedendo l'apertura di un pronto soccorso Covid nei due presidi.