Un’intera ala dell’ospedale del mare (padiglione Hd3) è in grandi difficoltà a causa della mancanza dell’aria condizionata. Una zona che comprende la Farmacia, la Chirurgia, la Psichiatria al piano terra, il Trauma center, la Medicina di accettazione e di urgenza e anche la Rianimazione. Ma è tutto l’ospedale a risentire di un disservizio nato a causa della voragine del scorso gennaio. Con il crescere delle temperature e l’allerta meteo incombente (le previsioni indicano che la colonnina di mercurio varcherà la soglia dei 30-35 gradi) l’ospedale potrebbe diventare invivibile. Il problema è sempre riconducibile alla grande voragine del parcheggio dipendenti creatasi all’inizio dello scorso gennaio.
La centrale termica muletto, montata nel piazzale di fianco all’enorme fosso che ha inghiottito le tubature, è infatti servita per ovviare al problema del riscaldamento e dell’acqua calda ma resta irrisolto il nodo della refrigerazione. Il problema è di natura tecnica: il flusso d’aria funziona ma quello che al momento non si riesce ad assicurare, a seguito dell’evento catastrofico dell’8 gennaio, è il flusso di fluido refrigerante che serve ad abbassare le temperature negli ambienti.
Un altro reparto di Psichiatria della Asl in cui trasferire i pazienti si trova al San Giovanni Bosco che attualmente è devoluto a Covid center. Per il presidio della Doganella ci sarebbero tuttavia importanti novità in vista. Il calo della pressione dei contagi sulla rete ospedaliera della città dovrebbe infatti determinare a stretto giro il ritorno all’assetto ordinario del presidio della Doganella. L’operazione è stata a lungo discussa ieri in Unità di crisi regionale. L’obiettivo è riaprire l’ospedale all’utenza ordinaria a partire dal primo luglio. Da quanto trapela, tuttavia, il management della Asl vorrebbe bruciare le tappe e riattivare il San Giovanni bosco per la metà di giugno. Quel che sarebbe certo è il via già da lunedì prossimo alle operazioni di ripristino e tinteggiatura del pronto soccorso con il progressivo smaltimento dei malati Covid. Attualmente l’ospedale della Doganella ospita solo alcuni ambulatori clinici non Covid e la day Surgery nella palazzina della direzione sanitaria. I lavori di ripristino presuppongono il riallestimento di importanti reparti come la Cardiologia e Utic (completamente sovvertiti nei percorsi), la Neurochirurgia, la Chirurgia generale, l’Ortopedia, la Ginecologia attualmente devoluti a centri di degenza specialistica Covid. Per l’utenza della popolosa area nord della città si tratta di una boccata d’ossigeno.