Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: cemento armato e tubi tra le possibili falle

Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: cemento armato e tubi tra le possibili falle
di Mariagiovanna Capone
Domenica 10 Gennaio 2021, 12:00 - Ultimo agg. 15:43
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Quanto accaduto nel parcheggio dell'Ospedale del Mare di Ponticelli ha lasciato di sasso sia geologi che ingegneri. La Procura sta indagando e ieri mattina ha iniziato i rilievi tecnici ma è abbastanza scontato che a chiarire molti punti oscuri saranno i sopralluoghi nel sottosuolo, ossia nelle aree dei sottoservizi raggiungibili attraverso le rampe di accesso dislocate sia all'interno della struttura ospedaliera che in quella della Centrale tecnologica. È in questi spazi che potranno essere chiariti i motivi del cedimento, per ora solo ipotizzabili. Che ci fosse un problema è chiaro poiché, come anticipato ieri dal Mattino, circa un mese fa è stato eseguito un sopralluogo da parte di esperti geotecnici su richiesta informale del direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, il cui responso è stato quello di eseguire ulteriori indagini tra cui dei carotaggi. Probabilmente l'evoluzione è stata più rapida rispetto al tempo necessario per pianificare una serie di studi in sito, a cavallo tra le festività natalizie e le limitazioni con la Campania zona rossa e arancione.

L'area interessata al cedimento strutturale corrisponde a una cavità sotterranea che tecnicamente si chiama camera di spinta. Dalle immagini satellitari di Google Earth del 2007 si nota una cavità simile a una vasca, mentre in quelle del 2010 l'area è coperta. A chiarire cosa sia successo in quell'arco di tempo è Bing Maps: nelle immagini del 2008 si vedono perfettamente tre strutture a tunnel costruite nella cavità. È dunque una camera di spinta ossia uno scavo con muri in cemento armato dove sono inserite le tubazioni attraverso la tecnica dello spingitubo.

Quest'area raccoglie le tubazioni provenienti dalla Centrale tecnologica, un edificio a nord della voragine dopo i binari della Circumvesuviana e ben visibile da Cupa Censi dell'Arco composta da quattro torrette, mentre dalla camera di spinta procedono poi verso l'ospedale con un angolo di 90 gradi. È forse in questo snodo la causa del cedimento? Nella camera di spinta quindi passano tubature e vasche antincendio, inserite in tunnel di cemento armato coperte da solaio, poi c'è un volume tecnico vuoto e un ulteriore solaio in cemento armato coperto da una massicciata e infine dall'asfalto. Dalle immagini degli anni successivi non si evidenziano delle anomalie visibili dal satellite.

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I punti al centro delle valutazioni tecniche sono sicuramente muri di spinta, solai e tunnel in cemento armato. Una prima risposta potrebbe venire già dalla progettazione, valutando se i calcoli siano stati adeguati alla struttura portante. In aggiunta va verificata la qualità del cemento armato, poiché dalle foto della voragine sono ben evidenti frammenti di solaio e le paratie di pali (trenta per la precisione) totalmente esposti. Il cemento è una miscela con acqua, sabbia e ghiaia che diventa armato quando vengono aggiunte sbarre di ferro o acciaio. Se la sabbia è di mare, i sali corroderebbero nel tempo le armature metalliche, anche piuttosto velocemente se la sezione dei tondini di ferro fosse ridotta. Come accadde in un palazzo de L'Aquila del 2009, a un cavalcavia della superstrada 36 a Lecco nel 2016, e nel famoso edificio di Poggioreale nel 1980. Altra verifica andrebbe fatta sulla massicciata, che nel caso di materiale poco consistente è possibile sia stato dilavato da una perdita d'acqua sottostante o, in maniera inferiore, dalle infiltrazioni, fino alla rottura dovuta al vuoto creatosi ma in questo caso i solai sarebbero rimasti intatti. Le attenzioni principali vanno quindi alle condutture. Attraverso rampe dislocate lungo i tunnel, i tecnici dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) manutenere i sottoservizi che in questo caso sono acqua (sia calda che fredda), gas (ossigeno) ed elettricità.

 

Potrebbe esserci stato un cedimento laterale provocato dalla rottura delle condotte d'acqua: la camera di spinta potrebbe aver ceduto per sifonamento nel sottosuolo, dovuto a probabile dispersione di acque per infiltrazione. Se così fosse, i tecnici della manutenzione avrebbero dovuto trovare acqua o ancora tubature corrose, e in superficie un avvallamento. Altra possibilità è la perdita di vapore che, diventata condensa nella cabina elettrica, avrebbe provocato un'esplosione. Ultima ipotesi quella della perdita di gas, però è l'unica esclusa dal direttore Verdoliva. Per il comandante dei vigili del fuoco Ennio Aquilino invece sarebbero state le infiltrazioni piovose a provocare il cedimento, ipotesi respinta dai geologi a meno che i solai non fossero progettati erroneamente, ma in questo caso sarebbero venuti giù molto prima essendo stati edificati circa dodici anni fa.

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