Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: «Quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso»

Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: «Quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso»
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 8 Gennaio 2021, 17:15 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 09:01
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«È evidente che quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso che reggeva. Per ora tiene, ma non abbiamo certezza sulla sua tenuta». A ricostruire cosa possa aver causato il crollo del parcheggio dell’ospedale del Mare è il comandante dei vigili del fuoco di Napoli, Ennio Aquilino. Passato lo spavento e accertato che non ci sono morti né feriti per la voragine che si è aperta nel parcheggio all’ospedale del Mare di Ponticelli, è ora per gli inquirenti il momento di chiarire cosa abbia provocato il cedimento di 20mila metri cubi di terreno. Cosa c’è sotto il terreno crollato? E quale problema strutturale ha scatenato la voragine? La Procura di Napoli - pm di turno Gennaro Damiano, coordinato dagli aggiunti Simona Di Monte e Raffaello Falcone – ha incaricato i carabinieri di avviare le indagini che collaboreranno con un tecnico designato dagli stessi pm partenopei. Opereranno adesso il nucleo investigativo dell’Arma di Napoli e la compagnia di Poggioreale.

Al di sotto della voragine apertasi nel parcheggio ci sono dei tunnel che conducono all’ospedale del Mare utilizzati per i sottoservizi (luce, gas, rete fognaria e idrica). Al di sotto del solaio crollato si vedono infatti dall’alto dei pilastri crollati che reggevano un terrapieno con la vasca di rilancio dell’acqua sanitaria e dell’impianto antincendio del nosocomio di Ponticelli. «La vasca – ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Napoli, Ennio Aquilino, non dovrebbe avere problemi, perché si tratta di una struttura in cemento, ma i tubi sono stati tranciati nel crollo. Il terrapieno adesso appoggia su un secondo solaio le cui capacità portanti, però, non sono certe. È evidente che non era progettato per sostenere tutto il peso che reggeva. Per ora tiene, ma non abbiamo certezza sulla sua tenuta». I vigili del fuoco stanno quindi lavorando ora per mettere in sicurezza la voragine e prevenire un crollo ulteriore.

Con i pompieri ci sono i tecnici dell’Acquedotto di Napoli che stanno poi cercando di realizzare un bypass per assicurare l’erogazione dell’acqua all’ospedale. 

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L’inaugurazione del nosocomio è avvenuta soltanto nel 2018, ma i lavori in quell’area poi crollata sarebbero cominciati nel 2007. Al di sotto del parcheggio crollato c’è un piano dei sottoservizi. I vigili del fuoco che hanno operato ritengono che la pioggia abbondante dei giorni scorsi abbia appesantito il terreno e abbia provocato il crollo. Eppure, la struttura sottostante al crollo, era una camera in cemento armato dove, per l’appunto, transitano i condotti per portare i servizi essenziali nell’ospedale e avrebbe dovuto reggere al peso. «Non sappiamo neppure – spiega Giovanni Russo, ingegnere dei vigili del fuoco e dirigente vicario del Comando di Napoli – se al di sotto di dove è avvenuto il crollo c’è una rete fognaria. Purtroppo ora per capire tutti i collegamenti sotterranei e gli impianti che ci sono nel sottosuolo è necessario interpellare ogni ente interessato: dall’Abc per i servizi idrici, all’ufficio tecnico dell’Asl, a chi eroga gas ed elettricità. Impossibile ricostruire tutto subito perché necessitiamo di avere tutti gli elementi dai vari soggetti che hanno operato nell’area del crollo». 

 

L’evento è avvenuto in una parte distante, da un lato opposto rispetto a dove si trova l’ospedale modulare costruito a tempi di record con i reparti prefabbricati inviati dalla ditta padovana Med Health Technologies. Per mettere in funzione l’ospedale modulare, ora evacuato e dove si trovavano sei pazienti asintomatici affetti da Covid, è stato comunque necessario effettuare un collegamento dei servizi essenziali (luce, gas, acqua, fogne) dalla struttura principale dell’ospedale del Mare. Data la distanza tra i due luoghi appare al momento improbabile possano essere stati i lavori di allestimento del Covid Residence a causare possibili problemi alle condutture al punto da provocare il crollo. Ma questo ora, insieme a tutte le altre ipotesi, lo accerteranno gli inquirenti e i tecnici nominati dalla procura di Napoli.   

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