Ospedale San Paolo «a rischio»,
uscite di emergenza off limits

Ospedale San Paolo «a rischio», uscite di emergenza off limits
di Melina Chiapparino
Giovedì 26 Aprile 2018, 21:21
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Le uscite di emergenza ci sono ma non possono essere utilizzate. Un paradosso se pensiamo che il luogo a rischio dovrebbe essere quello più sicuro in assoluto perché non si tratta di una struttura qualsiasi ma dell’ospedale San Paolo, a Fuorigrotta. Dietro le porte che dovrebbero funzionare da veri e propri salvavita in caso di incendi o urgenze di qualsiasi tipo, non ci sono percorsi idonei, né la possibilità di allontanarsi dall’ospedale perché il camminamento è completamente bloccato. Inutile dire che questa condizione, impraticabile per il personale, diviene altamente rischiosa nel caso in cui da quella porta ci sia la necessità di trasportare pazienti in barella o su sedie a rotelle.

Tutto questo è la conseguenza dell’abbandono delle aree esterne alle uscite di sicurezza, che affacciano su una collina ai piedi della quale si sviluppa la struttura ospedaliera. La vegetazione ha praticamente avvolto pedane e percorsi di emergenza, rendendo impossibile il passaggio per le vie di fuga anzi, molto probabilmente, l’incuria e l’abbandono del verde potrebbe rappresentare un ulteriore pericolo in caso di roghi. Foglie, rami e metri di erba incolta hanno fatto sparire i percorsi di emergenza e stanno anche avvolgendo l’area dei motori di areazione che dista circa una decina di metri dall’uscita di sicurezza del terzo piano, allestita su una pedana di ferro. Nessuna procedura d’evacuazione può essere messa in atto e nessuna norma di sicurezza è rispettata nella gestione delle porte e della loro funzione, e questo vale anche per le vie di fuga attigue al piano dove è allestito il blocco operatorio.

Quello che manca per risolvere la situazione, però sono i soldi o meglio “fondi dedicati” come spiega il direttore dell’ospedale San Paolo, Vito Rago. «E’ un problema di cui mi sono fatto carico sollecitando due volte la direzione generale dell’Asl affinché possa destinarci delle risorse da impiegare nella manutenzione del verde- chiarisce Rago- alcune aiuole antistanti la struttura siamo riusciti a farle “adottare” da privati ma questa pratica chiaramente non è possibile applicarla alla parte della collina dietro l’ospedale che non è neanche visibile dalla strada». In ogni caso la direzione ha assicurato che domani, saranno prese delle misure di emergenza quantomeno per ridimensionare il problema e cominciare a rendere accessibili i percorsi di emergenza.

Un’altra questione riguarda la sospensione improvvisa dei ricoveri in pediatria, sempre all’ospedale San Paolo come predisposto da una nota firmata da Rago lo scorso 20 aprile. «Al fine di consentire l’attivazione delle procedure per la realizzazione del nuovo impianto di gas medicali presso l’unità di pediatria- si legge nel documento - si rende necessario liberare i locali oggetto dei lavori e pertanto sono sospesi i ricoveri». Il blocco temporaneo dei ricoveri, è arrivato senza alcun «tipo di preavviso o comunicazione alla municipalità e alle forze sociali del territorio, riguardo un servizio così delicato» e senza un cronoprogramma dei lavori, secondo quanto segnalato dai sindacalisti dell’azienda, Carmine Ferruzzi della Uil e Vincenzo Tafuto della Cisl.

«Secondo quanto abbiamo appreso i lavori in corso serviranno ad accogliere altri tipi di reparto- polemizzano dai sindacati – ed è la terza volta che quel piano viene sottoposto a dei lavori, quindi c’è un’attività non dichiarata di soppressione quasi totale di pediatria come è suddivisa tra neonatale e prima infanzia per dar spazio a chirurgia e oculistica e urologia, in pratica vogliono ridimensionare il servizio di pediatria». A dispetto di queste preoccupazioni il direttore ospedaliero Vito Rago chiarisce che i lavori dureranno un mese e che non ci sarà una riduzione dei posti letto. «In questo momento abbiamo limitato i posti letto a 5 e compresso le attività ma chiaramente ove si renda necessario il reparto è a disposizione– dichiara Rago – il cantiere avrà la durata di un mese, dopo il quale saranno ripristinati i 10 posti letto nel reparto».

 
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