Pace e convivenza comune, il messaggio del Papa nel presepe vivente di Napoli Est

Pace e convivenza comune, il messaggio del Papa nel presepe vivente di Napoli Est
di Alessandro Bottone
Venerdì 3 Gennaio 2020, 14:47
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Ritorna il presepe vivente nella storica «contrada» dell’Oliva a Barra, nella periferia orientale di Napoli, una delle ricorrenze più datate in città. La quattordicesima edizione - che si svolge venerdì 3 e sabato 4 gennaio, dalle 18 alle 23 - è nel segno della fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Si declinano il messaggio e il gesto, dal fortissimo valore simbolico, che Papa Francesco ha realizzato, a febbraio 2019, firmando il documento insieme al Grande Imam di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib.
 

 

Il presepe vivente vede coinvolti i residenti di questo angolo di quartiere che ancora conserva i tratti di un luogo rurale che bene si presta ad accogliere pastori in carne e ossa così come pecore, galline e asini. Non la semplice rappresentazione della natività di Gesù ma una occasione per parlare di tematiche importanti, come quella della fratellanza, appunto, che si lega a quelle del dialogo e dell’integrazione.
 

Un impegno importante per oltre quattrocento persone che hanno lavorato e continueranno a farlo nel corso dell'evento. La maggior parte di esse vive nei paraggi della «contrada» che nasce intorno alla chiesa di Santa Maria delle Grazie all’Oliva. Non mancano cittadini di altre zone e dei quartieri limitrofi: a unirli non è solo la forte fede religiosa ma anche lo spirito che da sempre contraddistingue questa esperienza, seguita e apprezzata da tanti.

Diverse le scene previste per le quali sono state costruite capanne e botteghe: tutto rigorosamente in legno e stoffa, materiali riciclati e conservati per l’occasione. Dialoghi, brani e un momento musicale che coinvolgerà i partecipanti. «Desideriamo che la gente esca da qui portandosi un messaggio e un monito di speranza» dice Giovanna Scarpati, la coordinatrice dell’iniziativa, uno tra i tanti organizzatori. Grande e piccoli si sono dati da fare in queste settimane per ideare, progettare e realizzare l’allestimento, il percorso, il copione e tutto il necessario per far emozione chi arriverà a guardare senza tralasciare temi importanti.

Il senso di coinvolgimento e di unione, come racconta Giovanna, caratterizza la comunità della piccola «contrada» Oliva dove si conoscono praticamente tutti.
Una grande famiglia che, prima e oltre il presepe, cerca di resistere alla velocità e all’indifferenza che sempre più spesso caratterizzano le grandi città. Uno spirito diverso che cercano di declinare anche attraverso lo storico presepe vivente.

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