Palavesuvio di Ponticelli, verde incolto
​e «monnezza» circondano le palestre

Palavesuvio di Ponticelli, verde incolto e «monnezza» circondano le palestre
di Alessandro Bottone
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 15:35 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 11:31
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Il Palavesuvio di Ponticelli, la mega-struttura sportiva nella periferia orientale di Napoli, a pochi mesi dalle Universiadi 2019, è circondato dal degrado. Erba alta diversi metri, aiuole non curate, alberi da potare e rifiuti un po' dappertutto.
 

Per il complesso sportivo di via Argine, che ha accolto i campioni da tutto il mondo l'estate scorsa, sono stati spesi diverse decine di migliaia di euro per riqualificare le palestre utilizzate per le competizioni. Oggi le più piccole ospitano due società sportive, una di pallavolo e una di arti marziali. La palestra più grande, recentemente utilizzata per le prove fisiche per un concorso del Comune di Napoli, resta chiusa. I campetti all’aperto, l’arena per gli eventi, una struttura sul retro e diversi altri spazi esterni sono ancora da riqualificare. Per questi si prevedono interventi di manutenzione straordinaria attraverso i fondi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli, ovvero un milione e quattrocentomila euro.
 
 

Il problema, in realtà, riguarda l'ordinaria manutenzione del verde. A partire da quello esterno alla recinzione del complesso. Recentemente, dopo la denuncia pubblica in autunno, un privato ha provveduto al taglio della vegetazione infestante nello spazio a lui affidato, ovvero nelle decine di metri quadrati che danno su via Fausto Coppi. Anche le aiuole che danno su via Argine, anch'esse prese in gestione da un privato, sono state pulite. La maggior parte del verde esterno, però, è una vera e propria foresta, come evidente nel lato che dà su via Dorando Pietri così come attorno all'impianto tecnico appena riqualificato. Il tutto è complicato non solo dalla pendenza della “collinetta” - che rende più difficile intervenire - ma anche dalla massiccia presenza di rifiuti e rami nel prato e, soprattutto, nel canale di scolo delle acque piovane posto tra le aiuole e il marciapiede: ormai zeppo di qualsiasi tipo di materiale ha perso del tutto la sua funzione.

Per il verde interno alla struttura non ci sono stati interventi nonostante le segnalazioni da parte di più soggetti che hanno sottolineato la necessità di eliminare le fastidiose erbacce. Cespugli e rovi sulle facciate delle palestre restano, dunque, nel degrado evidente, tra l’altro, anche nei cumuli di spazzatura continuamente spostati dal vento e che per ora restano intrappolati nella recinzione. Zero spazzamento nei paraggi del complesso di proprietà del Comune. La manutenzione del verde esterno rientra tra i compiti della municipalità di Napoli Est costretta a fare i conti con un organico di giardinieri ridotto all'osso. Per quello interno, invece, c'è ambiguità sulla competenza.

Restano ancora penzolanti i “teli” installati dall’Asìa Napoli a giugno, poco prima dell’evento internazionale, attorno agli spazi di fronte al Palavesuvio con l’intento di contrastare gli sversamenti abusivi di rifiuti: a distanza di mesi è palese la “operazione di facciata” con la recinzione ormai del tutto distrutta dal maltempo. Nonostante l'indifferenza di tanti c'è chi si stupisce per tanto degrado dopo il bagliore di luce acceso dalle Universiadi 2019. Una speranza per questa ed altre strutture del Comune di Napoli che, però, sembra già essersi affievolita.
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