Palazzo d'Avalos a Napoli, danno al patrimonio: ecco i tre indagati
«Trasferiremo in digitale ogni tipo di contenuto (testi, immagini, oggetti, suoni, filmati) riferibile a domini culturali distinti: archivistico, bibliotecario, archeologico, storico-artistico, teatrale e cinematografico. La vicenda di Palazzo d'Avalos vedrà la Regione impegnata a fare la propria parte.
Essendo beni sotto il vincolo e la custodia della Soprintendenza, occorre concordare i modi per inserire l'Archivio D'Avalos nell'Ecosistema digitale della Campania. Da parte della Regione c'è piena disponibilità, lo riteniamo un dovere, ed è subito possibile e opportuno, aprire un tavolo di lavoro comune per individuare i beni da digitalizzare che sono a rischio deterioramento e pianificare quindi la completa dematerializzazione di questo immenso tesoro. Se la Sovrintendenza è d'accordo, già nella prossima settimana sarà possibile incontrarsi e stabilire insieme il programma degli interventi, partendo proprio dai quelli più urgenti. Domani intanto saremo all'università di Salerno per presentare una digitalizzazione già completata: quella che riguarda l'opera di Raffaele Viviani», conclude De Luca.