Palazzo d'Avalos a Napoli, c'è De Luca: «La Regione farà la sua parte»

Palazzo d'Avalos a Napoli, c'è De Luca: «La Regione farà la sua parte»
Sabato 14 Dicembre 2019, 17:24 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 08:12
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«È doveroso inserire l'Archivio D'Avalos, tesoro della storia meridionale, nell'Ecosistema digitale per la Cultura, progetto della Regione Campania sul quale abbiamo investito 28 milioni di euro, e che ha già aperto i propri »cantieri« con la dematerializzazione di archivi e musei. Siamo partiti, ed è stata avviata concretamente già da alcune settimane la digitalizzazione ad esempio di opere e documenti dei diversi patrimoni provenienti dall'Archivio Rumma, l'Archivio Amelio-Santamaria, Fondazione Menna, Fondazione Morra, Museo del '900 di Castel Sant'Elmo e Museo Madre». Lo scrive, in una nota, il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca.

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«Trasferiremo in digitale ogni tipo di contenuto (testi, immagini, oggetti, suoni, filmati) riferibile a domini culturali distinti: archivistico, bibliotecario, archeologico, storico-artistico, teatrale e cinematografico. La vicenda di Palazzo d'Avalos vedrà la Regione impegnata a fare la propria parte.
Essendo beni sotto il vincolo e la custodia della Soprintendenza, occorre concordare i modi per inserire l'Archivio D'Avalos nell'Ecosistema digitale della Campania. Da parte della Regione c'è piena disponibilità, lo riteniamo un dovere, ed è subito possibile e opportuno, aprire un tavolo di lavoro comune per individuare i beni da digitalizzare che sono a rischio deterioramento e pianificare quindi la completa dematerializzazione di questo immenso tesoro. Se la Sovrintendenza è d'accordo, già nella prossima settimana sarà possibile incontrarsi e stabilire insieme il programma degli interventi, partendo proprio dai quelli più urgenti. Domani intanto saremo all'università di Salerno per presentare una digitalizzazione già completata: quella che riguarda l'opera di Raffaele Viviani», conclude De Luca.
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