Palazzo della camorra a Pizzofalcone, l'ultimo blitz: «Occupato un altro alloggio»

Palazzo della camorra a Pizzofalcone, l'ultimo blitz: «Occupato un altro alloggio»
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 7 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 11:27
4 Minuti di Lettura

La segnalazione anonima è giunta alle forze dell'ordine sabato mattina: «Venite a via Egiziaca a Pizzofalcone, venite a vedere che cosa sta succedendo: poche ore fa c'è stata un'altra occupazione abusiva. Hanno già fatto anche il trasloco...». Si torna a parlare dell'immobile storico a ridosso di piazza del Plebiscito, civico 35: quella cje ormai molti residenti della zona identificano, con una punta di amarissima ironia, come la casa del buon Gesù, dove chiunque arriva trova alloggio, tanto basta sfondare una porta e acquisirne il possesso.

Ennesimo caso di prepotente arroganza da parte dei soliti noti, quelli che nemmeno oggi - quando il caso è deflagrato e resta all'attenzione della Procura della Repubblica - temono di incorrere nei rigori della legge.

L'azione di forza consumatasi nelle notti di quest'ultimo fine settimana riguarderebbe un'unità abitativa diventata sfitta negli ultimi giorni (ma forse già occupata abusivamente dal precedente inquilino), un appartamento che si trova nella Scala E della struttura dal valore di quasi 22 milioni di euro e di proprietà del Comune di Napoli, oggetto da anni di continue occupazioni abusive, un fenomeno controllato e gestito anche dalla criminalità organizzata.

A seguito della segnalazione già nelle prime ore di oggi scatteranno verifiche e controlli, anche perché la gola profonda che ha allertato gli investigatori avrebbe fornito anche nome e cognome del nuovo occupante abusivo, che sarebbe legato ad una nota famiglia del Pallonetto di Santa Lucia.

Ma non è ancora tutto.

Perché - nonostante l'attenzione e la pressione che le ultime denunce hanno determinato sugli abusi commessi in quell'immobile - sempre negli ultimi giorni sarebbe stato commesso un altro grave reato: nottetempo qualcuno avrebbe violato i sigilli apposti dalla Polizia Municipale del Comune di Napoli su un altro appartamento finito al centro delle verifiche dell'Antiabusivismo, all'interno del quale gli occupanti abusivi avevano iniziato alcuni lavori di ristrutturazione senza alcuna licenza. Stavano modificando le volumetrie, con un potenziale rischio anche per la statica strutturale dell'intero immobile, e per questo i vigili avevano sigillato l'ingresso. Senonché qualcuno, sempre nelle ultime ore, avrebbe violato il divieto di accesso all'appartamento, approfittando delle ore notturne, per proseguire i lavori.

Video

Per cercare di ripristinare la legalità a Pizzofalcone (come un po' in tutto il resto dell'area cittadina) è scesa in campo la Procura della Repubblica, che sta coordinando le indagini con polizia e carabinieri, ma anche con la Municipale guidata dal comandante Ciro Esposito.

Si sono acquisite notizie, sono state svolte indagini, sopralluoghi, ed ora si cerca di tirare le somme per restituire ai legittimi proprietari decine e decine di appartamenti sottratti. Dopo almeno vent'anni di denunce e di colpevoli omissioni, qualcosa finalmente si muove.

Il caso del palazzo di via Egiziaca a Pizzolfalcone è emerso in tutta la sua drammaticità solo dopo una omelia-denuncia pronunciata dal parroco del quartiere, don Michele Pezzella, che coraggiosamente aveva esortato dall'altare della chiesa dell'Immacolata a non rubare ad altri il bene forse più prezioso: la casa. Tutto nacque dalla spliazione improvvisa dell'appartamento di un'anziana che per motivi di salute aveva lasciato il suo alloggio per recarsi da alcune parenti in Irpinia.

Le sue parole erano state riprese dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, e il nostro giornale ha fatto propria questa battaglia per la legalità. Circa 65 unità immobiliari, per sette scale complessive. Essendoci solo un proprietario per l'intero fabbricato (prima era il Demanio, oggi il Comune) non esiste un condominio, e nemmeno un amministratore.

Per oltre 15 anni si è lasciato passare, tollerando abusi e intimidazioni sui legittimi assegnatari degli alloggi comunali. In una sola notte - pensate - vennero occupati abusivamente i primi venti alloggi: e la storia si è ripetuta e (a quanto pare, stando a quest'ultima segnalazione anonima) continua a ripetersi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA