Paliotto è il nuovo presidente
della Fondazione Banco di Napoli

Paliotto è il nuovo presidente della Fondazione Banco di Napoli
Mercoledì 21 Novembre 2018, 16:37 - Ultimo agg. 22 Novembre, 06:57
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Rossella Paliotto è il nuovo presidente della Fondazione Banco di Napoli. Eletta all'unanimità, quella di Paliotto, prima donna alla guida dell'ente, era l'unica candidatura ai vertici della Fondazione. Suo vice è Vincenzo Di Baldassarre, e, a completare il Consiglio, ci sono Francesco Caia, Luigi Sportelli e Donato Pessolano. Si chiude così la fase del commissariamento dell'ente, iniziata nella scorsa primavera e durata 8 mesi (4 a cui sono stati aggiunti altri 4 mesi di proroga), affidata a Giovanni Mottura. Una fase cominciata in seguito ai dissidi interni alla Fondazione tra l'allora presidente Daniele Marrama e il gruppo di consiglieri che fa capo alla Paliotto. Tra i primi obiettivi del nuovo corso, la valorizzazione dell'Archivio storico e le difficoltà finanziarie dell'ente, dal momento che l'ultimo bilancio, approvato lo scorso mese di ottobre, ha sancito una perdita di circa 10 milioni di euro. Un buco determinato dagli investimenti della gestione dell'ente che ha contribuito al commissariamento. «Abbiamo interesse e determinazione per analizzare e comprendere quanto accaduto - ha detto Paliotto - Abbiamo appreso che Sga, società creata per la gestione dei crediti deteriorati, nonostante crediti ritenuti inesigibili, è riuscita a recuperare gran parte di questo credito, acquistata poi per soli 600milioni dallo Stato, da parte del precedente Governo.
E quanto era in cassa, 500milioni di euro, sono confluiti nel Fondo Atlante 2, per salvare le banche venete e Monte dei Paschi». Sarà, in altre parole, richiesto l'indennizzo sui crediti della banca. «Le banche - ha aggiunto - si sono dimostrate una allocazione impropria delle risorse perché hanno immobilizzato circa la metà della liquidità disponibile e tre di queste banche non hanno prodotto risultati né esiste una redditività significativa, se non legata a un investimento di altissimo rischio». Né ha giovato «la conversione obbligatoria dei bond di Mps in azioni della banca».

 
 
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