Il simbolo della «beneficenza come servizio sociale». Così la sorella Caterina ricorda Donna Paola Arcidiacono Grimaldi, presidente della Fondazione Grimaldi onlus scomparsa ieri all’età di 89 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 8 luglio). Una figura femminile che ha incarnato in perfetta simbiosi la nobiltà d’animo e di natali. Se n’è andata così colei che ha rappresentato per decenni il collante intorno al quale ruotava la grande famiglia di armatori partenopei. L’amore per il prossimo come una missione. Tanto che non ancora diciottenne aveva prestato servizio di volontariato presso l’ospedale militare di Roma. Ancor prima, da adolescente, impegnata come scout e, in età più matura, nelle vesti di commissaria regionale della Campania, a dimostrazione del suo costante impegno politico «nonostante ad ogni tornata elettorale avesse sempre rifiutato una candidatura», dice Caterina. Appassionata del carisma vincenziano, Donna Paola dedicò l’intera esistenza ai più bisognosi. «Era una persona particolare, da un lato la moglie di un imprenditore come Guido Grimaldi e, come si suol dire, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Dall’altro una donna che all’amore per la famiglia ha sempre unito il grande impegno sociale, silenziato e mai esibito», come dimostra la partecipazione a diversi consigli di amministrazione di enti e fondazioni.
Una donna emancipata sin da quando aveva 20 anni, quando nella Napoli degli anni cinquanta «era l’unica a guidare la Topolino e la vespa». Figura femminile erudita (parlava inglese, francese e tedesco), ma soprattutto «cardine» di tutte le dinamiche gestionali e relazionali dell’azienda di famiglia, a cui la giornalista Bianca D’Antonio ha dedicato un libro, dal titolo “Armatori Grimaldi - Storia di una famiglia e di un’impresa”, che così la ricorda: «Lei era considerata la mamma di tutti, legata alla sua città che non ha mai voluto lasciare, come d’altronde tutti i suo familiari, donna di grande umanità, coltissima e sempre impegnata nel volontariato come testimoniano le sue collaborazioni con le Diocesi, la Casa di Tonia a Napoli e tante altre in Italia».