«È stato 48 ore nel Pronto Soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Una stanza piccola, con tanti lettini e malati. Avrebbe dovuto essere trasferito in reparto per curare un epatopatia ma nonostante le nostre ripetute richieste è rimasto lì, perché posti non ce n'erano. Anziano e non autosufficiente, nostro padre Angelo è morto da solo, non ci hanno permesso di vederlo». È lo sfogo di Raffaele Di Palma, giornalista di Vico Equense, e dei suoi fratelli all'indomani della morte del papà, che si è spento al San Leonardo senza avere la possibilità di salutare i suoi cari e senza che questi ultimi potessero avere coscienza di quanto stava succedendo. «Nostro padre - continua Raffaele - aveva bisogno di assistenza continua, lo abbiamo fatto più volte presente, anche con la documentazione. Ma vederlo e prendersene cura, come volevamo fare noi e nostra mamma, è stato quasi impossibile». Il giornalista e i suoi fratelli precisano: «Non vogliamo attaccare nessuno, soltanto un sistema che lascia pazienti per giorni e giorni nelle stanze del Pronto Soccorso, in condizioni difficili e non consone alla degenza e alle cure necessarie».
«La sera prima della morte abbiamo accompagnato mia madre per fargli visitare il marito.
Raffaele insiste: «Nostro padre non avrebbe dovuto essere lì, ma in un reparto dove poter ricevere le cure specialistiche necessarie e le visite quotidiane dei familiari. Una situazione che sappiamo essere comune a tanti ma che resta intollerabile per una società che dovrebbe avere grande rispetto per gli anziani, per chi ha lavorato una vita intera pagando tasse per garantirsi anche cure sanitarie dignitose che spesso non sono adeguate».