Parcheggiatori abusivi, linea dura:
adesso i vigili possono arrestarli

Parcheggiatori abusivi, linea dura: adesso i vigili possono arrestarli
di Nico Falco
Giovedì 8 Novembre 2018, 09:03 - Ultimo agg. 09:31
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Cambia tutto, arriva la galera. Il «decreto Salvini» ha incassato ieri l’ok del Senato e, se supererà senza modifiche anche il vaglio della Camera, fare il parcheggiatore abusivo smetterà di essere soltanto un illecito amministrativo, sanzionabile con una multa o, nei casi più gravi, con il Dacur: si aprono le porte del carcere, con pene fino ad un anno di detenzione, a patto che si verifichino determinate condizioni. Che, a Napoli, fanno già parte dell’ordinario.
LE NUOVE NORME
Tra le novità introdotte dal decreto sicurezza ce n’è una che interessa gli abusivi della sosta e che potrebbe incidere radicalmente sulla diffusione del fenomeno, segnando la fine dell’era dell’impunità. Oltre ad essere introdotto il reato di “esercizio molesto dell’accattonaggio”, con pene fino a 6 mesi e che arrivano a 3 anni se si impiegano minori, vengono infatti inasprite le sanzioni per i parcheggiatori. Resta la multa, quella che non verrà mai pagata perché il più delle volte, per non dire sempre, il multato si rivela essere nullatenente. Ma a questa si aggiunge il carcere, che scatta sia nel caso in cui vengano impiegato dei minorenni per riscuotere la “cosa a piacere”, sia quando l’abusivo è un habitué, già pizzicato a chiedere soldi agli automobilisti.  
In questa ultima casistica ricadrebbero i recordmen napoletani della multa per gestione abusiva: nei database della Polizia municipale, che ogni anno elevano tra le 8mila e le 9mila sanzioni per questo tipo di illecito, spicca un napoletano che soltanto negli ultimi 10 mesi ne conta 270, praticamente una al giorno. Dopo di lui, altri colleghi che si fermano al centinaio, all’ottantina. E, facendo un conteggio totale, c’è chi in capo a pochi anni ormai si avvia verso numeri a quattro cifre.
L’ESERCITO DEGLI ABUSIVI
La Polizia municipale ha negli anni censito, solo sul territorio napoletano, circa 1200 parcheggiatori abusivi. Tutti “professionisti”, verbalizzati più e più volte, che presidiano punti precisi della città o si spostano per i grandi eventi. Considerando gli occasionali, il numero cresce fino a circa 3200 persone. Le somme chieste, spesso imposte, variano sensibilmente a seconda della zona e della situazione: si va dall’euro per il parcheggio “normale” fino ai 5 o 10 euro e anche oltre se qualcuno volesse lasciare l’automobile nei pressi dello stadio San Paolo dove sta per cominciare la partita o vicino alle zone della movida. Ed è inutile ribattere che si sta soltanto cercando di tornare a casa: la classica risposta è che quel posto, in quelle condizioni, ha un valore e va pagato. Si stima che il guadagno medio per ogni abusivo sia di circa 1800 euro, per un giro di affari complessivo di circa 24 milioni all’anno, e che siano tra i 6 e gli 11 milioni i mancati introiti derivanti dalla sosta legale; supera i 30 milioni di euro, infine, il debito con il Comune di Napoli per le sanzioni mai pagate.
I CONTROLLI
Negli ultimi mesi, con l’applicazione del decreto Minniti e con le indicazioni del Comune di Napoli sui luoghi da far rientrare nell’ordinanza che prevedeva una stretta sulla sosta abusiva, circa un centinaio di parcheggiatori sono stati segnalati al Questore per l’emissione del Dacur, il cosiddetto “daspo urbano”, il divieto di accesso alle aree urbane con durata da 6 mesi a 2 anni e che dovrebbe tenere lontani i parcheggiatori abusivi dalle zone dove sono stati beccati. Dovrebbe, perché in realtà le cose stanno diversamente: in assenza di una misura cautelare incisiva, molti sono tornati al loro posto poche ore dopo l’emissione del provvedimento o si sono limitati a scambiarsi di posto con qualche collega. Ad agosto la svolta sembrava essere arrivata con la pena alternativa del lavoro senza retribuzione: sorpreso davanti al Cardarelli, un abusivo era stato condannato a lavorare gratuitamente per 6 mesi per il Comune di Napoli; a metà settembre la stessa sentenza era arrivata per un “collega”, arrestato all’Arenella dopo aver minacciato nei pressi di un pub un ragazzo che si era rifiutato di pagare. I professionisti della sosta illegale sono finiti anche al centro dei controlli del “piano Napoli” dei carabinieri, con una trentina di denunciati soltanto nell’ultimo weekend; tra questi, un uomo che il primo Dacur l’aveva avuto a fine agosto e che da allora ha collezionato 6 denunce per inosservanza del provvedimento.
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