Parco archeologico di Pompei: biglietteria in tilt per il maltempo, malori e turisti in fuga

Parco archeologico di Pompei: biglietteria in tilt per il maltempo, malori e turisti in fuga
di Susy Malafronte
Giovedì 26 Agosto 2021, 07:00 - Ultimo agg. 21:51
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Giornata da incubo per i turisti degli Scavi di Pompei. Il temporale della notte manda in tilt la biglietteria telematica e il disservizio provoca ai varchi di ingresso lunghe file e ore di attesa sotto un sole infuocato. Molti turisti rinunciano alla visita, tour operator al limite dell’esaurimento e guide turistiche nel panico più totale. Malori e malumori. Questo è il bilancio del giorno più nero vissuto nella città archeologica.

La causa del caos è stato il forte temporale che si è abbattuto su Pompei all’alba di ieri. Fulmini, pioggia e chicchi di grandine grossi come noci hanno fatto saltare le linee elettriche, telefoniche e di internet del Parco Archeologico, bloccando le biglietterie. Impossibile stampare i biglietti, gli ingressi sono stati sospesi in attesa di una soluzione. Intanto le file fuori i tre ingressi del sito - Porta Marina Superiore, piazza Esedra e Porta Anfiteatro - si sono allungate fino quasi a congiungersi. 

Alle 10,30, agli addetti alle biglietterie è arrivato l’ordine di elaborare manualmente i ticket di ingresso singoli e nominativi.

Una vera follia che ha mandato in tilt turisti e guide. Peraltro, con internet fuori uso era possibile solo il pagamento in contanti e molti turisti sono stati costretti a trovare uno sportello Bancomat per il prelievo. Più di 3.000 visitatori, italiani e stranieri, sono scappati. «Troppa attesa, troppo caldo e soprattutto troppo caos», hanno protestato i visitatori. Solo alle 12,30 il sistema telematico è stato ripristinato, consentendo alle biglietterie di poter stampare i ticket. Ma ciò non è servito ad azzerare file e disagi. 

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«Ho vissuto l’inferno - racconta Antonio Bifulco, uno dei maggiori tour operator internazionali -. Nella mia agenzia, a ridosso di Porta Marina Superiore, si sono riversati migliaia di turisti in cerca di notizie. In tutto questo caos l’ufficio informazioni degli Scavi è chiuso da tempo». 

Increduli e delusi i turisti. «I temporali ci sono in tutta Italia e in tutto il mondo - si lamentano Clio e Gegè, di Parigi - eppure nei musei e nei luoghi d’arte le biglietterie funzionano. Ciò che è accaduto a Pompei è un qualcosa di surreale. Per noi, come per tutti i turisti in fila, è stato un inferno di fuoco». Molti visitatori anziani hanno avvertito leggeri malori: abbassamento di pressione, stati d’ansia e stanchezza. Sorrento e Amalfi sono state le mete alternative per gli stranieri in fuga da Pompei. «Rinunciare alla visita alle domus è un trauma - dicono Lilly e Austin, londinesi, prima di andare via - ma i nostri tre bambini sotto al sole rischiano di disidratarsi. È un peccato». 

Rabbia e sgomento anche tra i ristoratori che dopo circa due anni di lockdown, si stanno rimettendo in sesto con il ritorno dei grandi numeri agli Scavi. Ebbene, ieri le prenotazioni per il pranzo sono state disdette. «Abbiamo perso molti soldi - spiegano alcuni titolari dei ristoranti -. Abbiamo dovuto buttare pietanze già cucinate. Del resto, come dar torto ai turisti se il circuito di ingresso al sito va in tilt per un temporale? Analizzando i fatti, i nostri affari sono legati alle previsioni del tempo». 

Le guide turistiche, poi, hanno avuto un compito molto arduo, si sono dovute interfacciare tra gli addetti alle biglietterie e i loro clienti. Hanno dovuto fare da arbitri. «Non è stato per niente semplice gestire l’inferno in cui ci siamo trovati - raccontano le guide -. Abbiamo cercato di non perdere mai il sorriso così da non far perdere la calma agli addetti alle biglietterie, a cui va tutta la nostra solidarietà per aver retto nonostante la tragica situazione, e ai turisti. Entrambi con le loro giuste ragioni e le esigenze del caso. Al centro noi, che abbiamo raccolto malumori e disagi dei turisti. Pompei ha scritto una delle pagine più tristi nella storia del turismo. Ci auguriamo che in futuro non accadano mai più fatti del genere. L’immagine del sito è stata lesa notevolmente». 

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