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Lo scorso 5 giugno il gip Pietro Carola ha disposto per entrambi l'imputazione coatta.
Caputo e Fabozzi sono stati già condannati per l'omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba gettata giù dallo stesso palazzo, circa un anno dopo la morte di Antonio. Gennaro Giglio, padre del bambino, difeso dagli avvocati Sergio e Angelo Pisani, ha più volte accusato la ex moglie della morte di Antonio. Secondo quanto riferito dalla madre, il bimbo quel giorno sarebbe precipitato dopo essersi sporto troppo dalla finestra nel tentativo di guardare un elicottero dei Carabinieri in volo. Il 24 giugno 2014, Fortuna Loffredo, che tutti chiamavano Chicca, venne gettata giù dallo stesso palazzo. Ad accusare e far condannare Caputo per la morte di Fortuna fu la sorella maggiore di Antonio, amica del cuore di Fortuna. A riferire che Antonio Giglio non morì accidentalmente, invece, fu la sorella di Caputo la quale riferì di avere visto, riflessa in uno specchio, la Fabozzi compiere l'insano gesto. Pure Raimondo Caputo ha più volte accusato la compagna della morte del piccolo. Presente, davanti all'aula del palazzo di giustizia di Napoli dove si é tenuta l'udienza camerale, anche Pietro Loffredo, il papà di Chicca, il quale da tempo sostiene che a uccidere la figlia non è stato Caputo.