Paziente sommersa dalle formiche a Napoli, il ministro Grillo: «Chi ha sbagliato pagherà»

Paziente sommersa dalle formiche a Napoli, il ministro Grillo: «Chi ha sbagliato pagherà»
Lunedì 12 Novembre 2018, 20:16 - Ultimo agg. 13 Novembre, 07:11
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«Chi ha permesso questo deve pagare, perché non ha nulla di umano. Non c'è rispetto della dignità». Così in un post il ministro della Salute Giulia Grillo che commenta: «In questi giorni sono anch'io in un letto d'ospedale, e continuo a pensare alla scena di Napoli. Più penso a quello che è successo e più non me ne capacito». Per il ministro «la responsabilità va cercata più in alto, non tra chi quotidianamente fatica in corsia a stretto contatto con i pazienti». 

«Mettiamoci nei panni di quella povera paziente indifesa, ognuno di noi sarebbe potuto essere in quel letto» commenta Giulia Grillo che promette: «Tornerò quanto prima negli ospedali della Campania per monitorare da vicino la situazione. Nessuna tolleranza per chi permette abusi e negligenze sulla pelle dei malati». Il ministro difende però i lavoratori che ogni giorno faticano «in corsia a stretto contatto con i pazienti, mandando avanti l'ospedale, nonostante un contesto sociale a dir poco complesso».

 

 

Intanto oggi i Nas hanno raccolto dati, verificato le presenze sul posto di lavoro, ascoltato medici, infermieri, pazienti e operai. Per il terzo giorno consecutivo, si sono recati nell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli nell'ambito delle indagini sul caso della donna dello Sri Lanka intubata e presa letteralmente d'assalto dalle formiche. Un lavoro ancora in fase embrionale, che però avrebbe già consentito ai militari di ricostruire l'accaduto. A rendere nota la vicenda, diventata virale sul web attraverso un video, è stato sabato scorso il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Tra la documentazione acquisita figurano anche l'ordine di sospensione cautelare emesso ieri dai vertici dell'Asl Napoli 1 nei confronti dei medici e degli infermieri di turno quella sera (nessuno dei quali è stato ascoltato dagli investigatori, ndr) e le carte relative al capitolato d'appalto della ditta di pulizie. I carabinieri agli ordini del maggiore Gennaro Tiano, coordinati dalla VI Sezione della Procura della Repubblica partenopea, hanno anche verificato chi fosse deputato a tenere sotto controllo l'operato delle ditte e cioè le direzioni sanitaria e amministrativa. Non si esclude che nei prossimi giorni potrebbero già essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati. I militari hanno anche raccolto testimonianze grazie alle quali è stato possibile ricostruire la vicenda: la paziente, una donna dello Sri Lanka, allettata e in stato di incoscienza, è stata presa d'assalto dalle formiche tra le 8.15 e le 8,30 di sabato mattina, a causa di una perdita di liquido dalla sacca per la nutrizione parenterale. Quando i familiari e i pazienti si sono accorti di quanto stava accadendo hanno chiesto e ottenuto l'intervento dei sanitari: i carabinieri del Nas sono arrivati sul posto circa 2 ore dopo, inviati direttamente dal Ministero della Salute.
 

La donna era già stata ripulita, trasferita e la stanza dove si trovava sanificata.
In ospedale, inoltre, erano già presenti i vertici dell'Asl competente. Il Nas ha anche ascoltato il personale sanitario che ha riferito di avere segnalato nei giorni scorsi la presenza delle formiche. Accertamenti saranno eseguiti in merito a questi sos che sarebbero stati rimasti inascoltati. L'attività, comunque, non è ancora terminata. Anzi è in una fase preliminare e proseguirà anche nei prossimi giorni. Domani l'attenzione degli inquirenti si concentrerà sulle ditte, quattro-cinque in tutto, a cui sono stati deputati i servizi di sanificazione, trasporto rifiuti e pulizie nell'ospedale San Giovanni Bosco. Al momento, infine, nessuna denuncia riguardo l'accaduto è stata presentata dai familiari della paziente finita al centro di questa vicenda su cui ci sono ancora vari punti da chiarire. 

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