Penisola Sorrentina, la «Grande onda» in prima linea per la difesa delle spiagge libere

Ambiente
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Giovedì 19 Agosto 2021, 16:28 - Ultimo agg. 20 Agosto, 06:16
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SORRENTO - «Chi sarda si fa squalo se lo mangia». È lo slogan che accompagna l'associazione La Grande Onda, nella protesta contro l'uso improprio delle spiagge libere attrezzate, problematica che già da alcuni anni anima i malcontenti di molti bagnanti che lamentano come, sempre più spesso, questo tipo di spiagge vengano gestite come regolari concessioni. L'associazione ambientalista, si appresta a scendere in piazza, o meglio a scendere in spiaggia, mimacciando di impossessarsi per un giorno degli arenili occupati in modo improprio da lettini ed ombrelloni che - posizionati già dal primo mattino - non lasciano spazio a chi farebbe a meno di tale servizio. La Grande Onda, per ora, mantiene stretto riservo sulla location prescelta per mettere in campo la prima protesta, probabilmente nelle prime ore della mattinata di domenica.

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«È una forma di protesta con la quale chiediamo alle autorità, controlli e vigilanza costante, se possibile quotidiana - spiega la presidente dell'Associazione, Laura Cuomo -.

Non possiamo permettere che si debba rinunciare al sacrosanto diritto di fruire in maniera gratuita di quei rarissimi lembi di spiagge libere rimasti in penisola sorrentina. A peggiorare la situazione ci si mette il caro spiagge da record, che si registra ormai presso quasi tutti i lidi della penisola». I cittadini che per fare un tuffo si recano presso una spiaggia libera attrezzata, hanno il diritto di scegliere se posizionare sull'arenile i propri teli da mare a titolo gratuito o se avvalersi della eventuale possibilità di richiedere a pagamento lettino ed ombrellone: questi devono essere sistemati solo al momento della richiesta. «Ma le spiagge - conclude Laura Cuomo - vengono riempite di lettini anche in assenza di clienti e addirittura si parla di postazioni preacquistate in abbonamento. In tal modo lo spazio per un telo mare viene limitato all'osso se non addirittura negato».

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