Pfizer, open day a Napoli con tanti assenti: 16mila prenotati disertano il vaccino

Pfizer, open day a Napoli con tanti assenti: 16mila prenotati disertano il vaccino
di Ettore Mautone
Domenica 13 Giugno 2021, 08:35 - Ultimo agg. 19:05
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Risultati non entusiasmanti nella quattro giorni Pfizer promossa dalla Asl Napoli 1: un open day iniziato giovedì e in conclusione oggi a Napoli. Su circa 45 mila convocazioni, nelle prime tre giornale, hanno rinunciato a vaccinarsi (ossia non si sono presentati) quasi 16 mila cittadini (oltre il 35 per cento). Che l'adesione fosse tiepida si era colto sin dalle battute iniziali quando i clic sulla piattaforma regionale non hanno mai raggiunto il numero massimo di vaccini previsti e la Asl, per rimpolpare le file dei candidati e adeguare la platea ai vaccini offerti ogni giorno, ha dovuto attingere a chi era già in lista d'attesa inviando gli sms di convocazione anche a persone già prenotate in precedenza. Anche ieri tiepida adesione: su 11.700 convocati hanno somministrato solo ne hanno fatti 7.600 dosi

L'iniziativa della Asl Napoli 1 mirava a invertire una tendenza che ormai pare consolidarsi anche nelle sedute vaccinali ordinarie. Intendiamoci: l' Asl metropolitana, grazie a una capillare organizzazione, macina ogni giorno oltre 11 mila punture ma lo stillicidio di rinunce c'è. Non è eclatante ma significativo e costante e si accumula col passare delle settimane aggiungendosi alla platea di popolazione che, nelle varie categorie e fasce di età candidate alla profilassi anti Covid, non si è mai fatta avanti per essere chiamata. I due gruppi, quello dei rinunciatari che rifiutano o rinunciano dopo essersi prenotati e quello dei senza volto e senza prenotazione ammontano attualmente a circa 350 mila individui, ossia il 30 per cento della popolazione napoletana su cui bisognerà tornare a lavorare con recuperi vaccinali pianificati magari in un sistema che coinvolga la medicina territoriale e di famiglia in cui il rapporto, tra persona da vaccinare e struttura sanitaria, è prossimo e diretto. 

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Defezioni arrivate nonostante l'azienda sanitaria metropolitana abbia proposto Pfizer, il farmaco più gradito e gettonato dalla popolazione, mettendo subito da parte AstraZeneca, ben prima che il ministero della Salute ne disponesse l'uso solo per gli over 60.

Eppure lo sforzo è stato non indifferente, impegnando dalle 8 alle 20 tutti i centri vaccinali della città. Anche il ventaglio delle prenotazioni ha riguardato tutte le fasce di età (dai 12 agli 80 anni) ma è mancata quella folla che ci si aspettava. Le famiglie che avrebbero potuto interpretare l'iniziativa come un'occasione in più per liberarsi dall'incubo del contagio hanno invece risposto senza particolare entusiasmo. I convocati sono stati pertanto ogni giorno misti, tra prenotati dell'ultima ora e invitati pescati invece tra le vecchie adesioni andando avanti in ordine cronologico. In pratica quando non si è raggiunta la percentuale del 100 per cento dei prenotati all'open-day si è integrato con convocazioni attingendo alla piattaforma regionale Sinfonia arrivando così ad avere un numero congruo di convocati rispetto alle dosi disponibili. Ciononostante, giovedì, nella giornata di apertura del programma al Covid vaccine center a Fuorigrotta, su 5 mila convocati se ne sono presentati 2.719 (46% di rifiuti), e non è andata meglio al grande punto vaccinale Atitech dove su 6 mila gli assenti erano 3.502, dunque più numerosi dei vaccinati (2.498). 

Defezioni inferiori ma comunque significative, sempre nella prima giornata, alla Fagianeria (679 assenti e 821 vaccinati). Unico dato della prima giornata in controtendenza al Museo Madre: qui solo il 7 per cento di assenti. È andata meglio il secondo giorno, venerdì, con oltre 11mila vaccinati su 14.485 convocati per poi il precipitare ieri. Le uniche adesioni massicce tra i fragili non deambulanti raggiunti a domicilio dalle Usca e dai medici di medicina generale ma attualmente, a Napoli, delle 338 mila persone che nella varie fasce di età non si sono ancora prenotate troviamo 15.531 over 80, 20.048 persone tra 70 e 79 anni e 32.451 tra 60 e 69 anni (in media il 25 per cento del totale dei residenti). Fasce di popolazione tra le più esposte alle conseguenze nefaste del contagio che dovrebbero correre nei punti vaccinali. Intanto anche il Policlinico Federico II (via Pansini) si svuota: ieri è stato dimesso l'ultimo paziente dalla terapia intensiva diretta da Giuseppe Servillo impegnata a con il pienone di pazienti per tutte le tre ondate.

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