Piano di Sorrento: legno e passione
per il maxi-presepe nel box auto

Piano di Sorrento: legno e passione per il maxi-presepe nel box auto
di Ciriaco M. Viggiano
Mercoledì 14 Dicembre 2016, 10:47 - Ultimo agg. 10:48
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PIANO DI SORRENTO. Un presepe alla maniera del Settecento napoletano, con decine di statuine a rappresentare le scene della tradizione e ad animare scorci che ricordano i paesaggi della penisola sorrentina e del golfo di Napoli. Per Antonino Morvillo, 62enne pensionato di Piano, l’artigianato è una passione talmente forte che lo ha spinto ad allestire un enorme presepe in un box di circa 23 metri quadrati: dieci mesi di lavoro, migliaia di euro spesi e centinaia di pezzi pregiati tra quelli realizzati nel laboratorio di casa e quelli acquistati dai maggiori artigiani presepiali della Campania.
 


La rappresentazione della Natività trova spazio al piano terra di un palazzo del '700 a Mortora, uno dei pochi rioni della Costiera che conserva intatto il suo dedalo di vicoli e di portoni in piperno. Proprio qui, nell’edificio dove ha trascorso l’infanzia, Morvillo ha allestito il presepe riproducendo scene e personaggi della tradizione napoletana. Ci sono la locanda piena di avventori, la tipica carrozza sorrentina simile a quella utilizzata dai Borbone per raggiungere le province del Regno, la fontana dello Schizzariello che impreziosisce il centro storico di Sorrento, il golfo del Pecoriello di Sant’Agnello e i cantieri navali di Marina di Cassano. E poi la Natività, ispirata a un dipinto del Tintoretto risalente al 1577, gli angeli che annunciano la nascita di Cristo ai pastori, i re magi che procedono verso la grotta in questa suggestiva «Betlemme sorrentina».
 
 

Per realizzare il presepe Morvillo ha utilizzato soltanto sughero, legno, chiodi e materiali capaci di garantire la massima veridicità alla rappresentazione. «Non c’è traccia di polistirolo – precisa il 62enne ex direttore di macchine - Una volta completata la struttura, l’ho stuccata per poi riempire le fessure con un impasto di segatura, colla, scagliola e acqua. Durante la lavorazione ho usato tecniche diverse che prevedono l’uso dell’aerografo così come la realizzazione di sfumature miscelate con acqua e colla». E le statuine? Non mancano i pezzi pregiati risalenti alla fine dell’Ottocento, ma in gran parte si tratta di riproduzioni di opere settecentesche modellate da maestri come Ulderico Pinfildi, Antonio Esposito e Maurizio Sammartino. «Gli animali sono firmati da Francesco Centomani, le moschelle da Ornella Iezzone – continua Morvillo – mentre gli accessori come botti, tavole, scale e arredi sono opera mia. Il tutto corredato da un impianto di luci adattato alle varie scene, con un fiume così curato da sembrare vero».
 
Insomma, più che un semplice presepe, quello di Morvillo è un atto d’amore per la penisola sorrentina e per la tradizione artistica napoletana.
Ecco perché il 62enne ha deciso di aprire ai visitatori le porte del suo box fino al 15 gennaio, dalle 10 alle 12 e poi ancora dalle 16 alle 20. Il prezzo del biglietto? Zero euro, magari solo un’offerta che sarà poi rigorosamente devoluta in beneficenza. «Questo presepe è un vuoto a perdere – conclude ironicamente Morvillo – Più che altro è una chiave per ricordare i miei genitori, rivivere atmosfere ormai perdute e spingere i giovani d’oggi a riscoprire i legami con la propria terra d’origine».

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