Napoli, la stazione dell'arte di piazza Dante nel degrado tra graffiti, manifesti e vetri rotti

Napoli, la stazione dell'arte di piazza Dante nel degrado tra graffiti, manifesti e vetri rotti
di Antonio Folle
Mercoledì 19 Agosto 2020, 15:42 - Ultimo agg. 17:17
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Quando nel lontano 2002 fu inaugurata dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la stazione Dante della Linea 1 era al primo posto tra le stazioni d'arte più belle e apprezzate dai napoletani. Primato che le sarebbe stato "scippato" solo dieci anni dopo dalla stazione Toledo. Dal 2002 ad oggi, però, sono stati ben pochi gli interventi conservativi - almeno per quanto riguarda gli esterni - sugli spazi progettati dall'archistar Gae Aulenti, che, oltre a progettare la stazione, curò anche la risistemazione dell'intero emiciclo della piazza. Oggi la quasi totalità delle superfici della stazione sono orribilmente sfregiate da murales e graffiti che si sono accumulati nel corso degli anni. Alcuni degli ampi pannelli di plexiglas sono semi distrutti a causa dei colpi inferti durante le numerose manifestazioni di piazza che si sono susseguite negli anni e delle ancora più numerose pallonate dei ragazzi del quartiere che usano spesso la piazza come campo da calcio.
 

 

I residenti del quartiere hanno più volte denunciato dei veri e propri accampamenti di clochard che nascono nelle ore tardo-pomeridiane e serali. I senza fissa dimora sono soliti usare i muretti anche come wc a cielo aperto, con tutti i conseguenti cattivi odori che "investono" napoletani e turisti all'uscita della stazione.

L'ultimo vero intervento di restauro della stazione dell'arte è stato realizzato nel 2015 dal gruppo di volontari di Sii turista della tua città. All'epoca, armati di spugne, strofinacci e sapone detergente, i ragazzi ripulirono gran parte delle superfici, aiutati anche da numerosi  passanti che si unirono spontaneamente ai restauratori. Nonostante la buona volontà e l'impegno dei volontari, però, gli interventi di pulizia estemporanei sono purtroppo insufficienti per strappare una delle più belle e trafficate stazioni dell'arte napoletane ad un destino fatto di degrado e disinteresse da parte delle istituzioni e degli stessi cittadini che avrebbero il compito di salvaguardare le bellezze architettoniche che altre città italiane possono solo invidiare al capoluogo partenopeo. 
 

Ad aggravare ulteriormente la situazione il pericoloso logoramenti dei grossi pali che sorreggono le paline luminose che segnalano gli ingressi della metropolitana. I pali - un tempo completamente bianchi - sono coperti di ruggine e necessiterebbero di una verifica statica a causa del gran numero di anni trascorsi, ben 18, dalla loro installazione. Capitolo a parte, infine, per l'ingresso di via Toledo, ormai da diversi mesi sbarrato a causa di alcune infiltrazioni idriche che rendono pericoloso il transito dei passeggeri. 

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