Piazza Garibaldi, il boom estivo dei mercati della monnezza: «Degrado più assoluto»

Piazza Garibaldi, il boom estivo dei mercati della monnezza: «Degrado più assoluto»
di Antonio Folle
Giovedì 18 Agosto 2022, 19:26
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A differenza delle attività commerciali legali i famigerati mercatini della monnezza non vanno in ferie, anzi, se possibile espandono ancora di più le loro attività. Ne sanno qualcosa i cittadini di piazza Garibaldi, del quartiere Vasto o, di notte, dell'area di porta Nolana. Da diverse settimane, nonostante i controlli a tappeto e i sequestri da parte della Polizia Municipale, i mercatini della monnezza sono in preoccupante espansione. Interi marciapiedi - è il caso di via Diomede Marvasi, dove il mercatino delle pezze è ormai definitivamente "istituzionalizzato", come testimonia Adele Mazzella del comitato Vasto-Nolana - vengono praticamente occupati dalle mercanzie, costringendo i pedoni ad uno spericolato slalom o ad accontentarsi di camminare tra le auto. E molto spesso lo scempio delle strade violentate dai mercatini della monnezza e del degrado gestiti dagli extracomunitari avviene in pieno giorno, sotto lo sguardo dei residenti che, ormai, sembrano essersi rassegnati a vedere le strade trasformate in pattumiere. 

 

E, paradossalmente, il pur complesso problema dei mercatini della monnezza non è nemmeno il più urgente per il quartiere che ospita la stazione centrale di Napoli e nel quale transitano ogni giorni migliaia di visitatori.

Dappertutto, ormai, uomini e donne accampati alla meno peggio che soddisfano i loro bisogni corporali in strada, apparentemente incuranti del passaggio di migliaia di persone. Alcuni giorni fa i residenti hanno addirittura denunciato la presenza di un uomo - palesemente affetto da problemi di natura psicologica - intento a masturbarsi in strada, riparato alla buona dietro un albero. 

Capitolo - e menzione - a parte per il mercatino etnico di via Bologna. Quello che doveva essere il giusto "compromesso" tra le esigenze di vivibilità del quartiere e la necessità di commerciare da parte della sempre più folta comunità straniera che vive in zona si è trasformato nell'ennesimo pomo della discordia. Molte le denunce che riguardano il mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura del mercato e la presenza di un gran numero di abusivi che, quando i mercatali regolari vanno via, occupano gli stalli con le loro mercanzie, trasformando di fatto via Bologna in un mercato a cielo aperto h24. Con buona pace di chi è costretto a convivere per la stragrande maggioranza della giornata con rumori e odori molesti, con risse e con la scia di spazzatura abbandonata in strada dagli incivili a cui Asìa non riesce a star dietro. 

«In strade come via Firenze - denuncia Adelaide Dario del comitato quartiere Vasto - i mercatini della monnezza non sono mai spariti nonostante la presenza e i controlli effettuati dalla Polizia Municipale che pure sta lottando per cercare di ripristinare un minimo di legalità e decoro urbano. Siamo costretti a vivere in uno dei quartieri più degradati dell'intera città, tra gente che cuoce e vende abusivamente cibo in strada, mercatini fatti con roba recuperata dai cassonetti e pazzi che si masturbano in strada. Ormai - continua l'attivista - in molti si sono rassegnati e hanno addirittura smesso di denunciare. Ma bisogna continuare a lottare per far sentire la nostra voce e per sottolineare che il problema di questa città, ancor prima del degrado, è rappresentato da una certa politica che negli anni ha concesso di tutto a questa gente».

La prepotente presenza dei mercatini ed il degrado denunciato ormai da anni dai cittadini sono testimoni di quello che è ormai un dato di fatto: ormai il problema ha definitivamente completato la sua "transizione" da problema di ordine pubblico a problema politico-amministrativo. La repressione del fenomeno da parte delle forze dell'ordine non basta e non può bastare ad arginare un degrado che ha assunto proporzioni spaventose e che sta spingendo sempre più napoletani ad abbandonare un quartiere - magari per trasferirsi in altri comuni periferici - che nonostante gli enormi investimenti degli scorsi anni somiglia sempre più ad un ghetto. 

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