Napoli, piazza Garibaldi: la clochard abbandonata sotto la pioggia battente

La clochard abbandonata a piazza Garibaldi
La clochard abbandonata a piazza Garibaldi
di Antonio Folle
Giovedì 19 Dicembre 2019, 16:15
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Esposta a tutte le intemperie riparata solo da una coperta e da un ombrello rotto. Nell'indifferenza generale si sta consumando in questi minuti la tragedia umana di una clochard che ormai da diversi mesi giace abbandonata a piazza Garibaldi, nella parte che incrocia il corso omonimo.
 



Nonostante le forti piogge che stanno flagellando la città la donna, in evidente stato di alterazione psichica, non cerca riparo e - come dimostra un video diffuso da Alfredo Colella, storico commerciante del corso Umberto - resta immobile nel suo giaciglio improvvisato colpita dai violenti scrosci di pioggia e dall'acqua sollevata dalle auto e dalle moto in transito.

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Stando alle ricostruzioni dei residenti del quartiere si tratterebbe di una donna di origini tunisine conosciuta come "Mamaluk ", balzata agli onori delle cronache qualche anno fa con il soprannome di "la signora dei topi" a causa del gran numero di ratti che circondavano il suo giaciglio improvvisato fatto di coperte sudicie. La donna, che si prostituiva nella zona di porta Nolana, sarebbe precipitata in uno stato di forte alterazione psichica a seguito di un violento dramma familiare - la sottrazione dei figli minorenni da parte dei servizi sociali - che l'ha portata a peregrinare da un punto all'altro della città alla ricerca di un riparo. Nel 2009 i video della donna circondata da decine di ratti fecero il giro della città e scatenarono una gara di solidarietà che, però, non è riuscita a strappare Mamaluk dal suo dramma personale. 

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Il problema dell'accoglienza dei senza fissa dimora che stazionano a piazza Garibaldi è estremamente delicato. Molto spesso, come nel caso di Mamaluk, si tratta di uomini e donne in preda ai fumi dell'alcool o delle droghe che rifiutano qualsiasi aiuto da parte dei servizi sociali, costringendo la polizia municipale a sgomberi coatti. Gli operatori sociali, che pure si prodigano per l'assistenza materiale ai clochard, nonostante l'impegno profuso quotidianamente, poco possono per risolvere situazioni di quel tipo.

«Purtroppo si tratta di una situazione che tutti gli operatori del terzo settore conoscono bene - spiega il presidente dell'associazione Gioventù Cattolica Gianfranco Wurzburger - qualche anno fa abbiamo chiesto e ottenuto un trattamento sanitario obbligatorio per Mamaluk perchè purtroppo non sempre si lascia avvicinare e vive in condizioni igienico-sanitarie disastrose. Fu ricoverata per circa una settimana e fu successivamente dimessa perchè giudicata in buone condizioni di salute. Con questo maltempo l'unica cosa possibile da fare - prosegue Wurzburger, che ha seguito molto da vicino il caso quando era assessore della II Municipalità - è chiedere un nuovo tso. E' una donna che ha sofferto molto e che adesso vive alienata dal contesto in cui si trova. Come unico amico ha il suo specchio che guarda e col quale parla da mattina a sera». 

 



 

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