Piazza Garibaldi, incendiato un albero: «Salvo per miracolo, serve un presidio fisso»

Piazza Garibaldi, incendiato un albero: «Salvo per miracolo, serve un presidio fisso»
di Antonio Folle
Lunedì 2 Maggio 2022, 17:47
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Sono passate da poco le sette del mattino quando i commercianti di piazza Garibaldi che si apprestano ad aprire le loro attività per una nuova giornata di lavoro cominciano ad avvertire nell'aria il fumo acre di un incendio. Alcuni pensano ai residui del maxi incendio che ieri ha sconvolto il campo rom di via Gianturco, ma la realtà è ben diversa. A prendere fuoco, stavolta, è uno degli alberi che affaccia direttamente sull'anfiteatro di piazza Garibaldi, uno di quelli che, una volta cresciuti, dovrebbero conferire al grande catino grigio un aspetto più "green" e più decoroso.

Come innesco sono stati utilizzati alcuni cartoni ed alcuni abiti derivati dal mercatino della monnezza che, nonostante le numerosissime denunce di commercianti e residenti, continua a tenersi ogni giorno a piazza Garibaldi, nel quartiere Vasto e al corso Meridionale.

Un deliberato atto di vandalismo che, però, resterà impunito. Nessuno, infatti, è stato in grado di riconoscere e di fermare i piromani che hanno rischiato di causare danni ben maggiori. «Stavo aprendo l'edicola - ha raccontato Gennaro Sportiello, storico commerciante di piazza Garibaldi - quando mi sono accorto che un albero era quasi del tutto circondato dalle fiamme. Alla base qualcuno ha appiccato il fuoco usando degli abiti usati ed alcuni cartoni, quasi a voler essere sicuri della completa distruzione dell'albero. Non ci sarebbe stato tempo per aspettare l'intervento dei vigili del fuoco - continua Sportiello - così mi sono precipitato e ho cercato di spegnere le fiamme allontanando i vestiti che bruciavano. L'albero è salvo, solo annerito qui e la, ma la rabbia per una piazza ormai fuori controllo resta.

E nessuno può dire che atti del genere non si ripeteranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Ci avevano promesso una rinascita di piazza Garibaldi - ha poi concluso il commerciante - ma ad oggi vediamo lo stesso degrado che denunciamo da sempre».

 

E in effetti un colpo d'occhio è più che sufficiente per rendersi conto dell'evidente degrado dell'area che ospita la stazione centrale. Di giorno patria di micro-delinquenti, nel tardo pomeriggio un suk abusivo dove si rivendono vestiti e oggetti raccattati tra i cassonetti e di notte un immenso dormitorio a cielo aperto. Una immagine decisamente poco edificante anche per le migliaia di turisti che si sono riversati in città per i lunghi ponti di Pasqua e del Primo Maggio. 

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Da ormai diversi anni i residenti della zona chiedono alle istituzioni un presidio fisso per la sicurezza di piazza Garibaldi. La massiccia - e duratura - presenza delle forze dell'ordine, infatti, è vista come ormai l'ultima "ancora di salvezza" per una delle piazze più importanti del capoluogo partenopeo. 

«Il degrado di piazza Garibaldi è sotto gli occhi di tutte le istituzioni - la denuncia di Adelaide Dario e Andrea Cristiani del comitato Vasto - ma dopo le passerelle elettorali è rimasto tutto come sempre. Il grave episodio di questa mattina non è un caso isolato ma sta diventando ormai la triste normalità di una piazza che sembra essere sfuggita a qualsiasi controllo da parte delle istituzioni. Ieri abbiamo assistito ad un enorme incendio che ha provocato danni in tutta la zona e ha costretto i residenti a restare barricati in casa per non respirare veleni. Nelle traverse del Vasto ci sono alcuni extracomunitari che addirittura hanno recintato pezzi di strada e si sono creati mini-appartamenti fatti di cartoni e materassi. Tutto l'insieme - proseguono i due attivisti del Vasto - restituisce la netta impressione della volontà di non intervenire da parte dello Stato e di lasciare che le cose restino così. Sono anni che chiediamo un presidio fisso a piazza Garibaldi e sono anni che aspettiamo una risposta concreta. Se lo Stato non crede che sia necessario intervenire in questo angolo degradato di Napoli ci chiediamo dove pensino che sia necessario far sentire la presenza delle forze dell'ordine».

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