Piazza Garibaldi, si accovaccia e fa i suoi bisogni all'esterno di un negozio

Piazza Garibaldi, si accovaccia e fa i suoi bisogni all'esterno di un negozio
di Antonio Folle
Sabato 5 Novembre 2022, 21:30 - Ultimo agg. 6 Novembre, 08:03
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Scene di ordinario degrado a piazza Garibaldi quando questa mattina, come hanno segnalato i residenti della zona, un extracomunitario si è sistemato all'esterno di un negozio e ha espletato i suoi bisogni fisiologici incurante della presenza di centinaia di persone. La scena ha scatenato sgomento e rabbia nel quartiere e la diffusione sui social del video dell'uomo che defecava - in poche ore migliaia di visualizzazioni su TikTok - non ha fatto altro che alimentare il dibattito che va avanti da anni e che riguarda le condizioni di piazza Garibaldi, ormai sempre più stretta nella morsa del degrado nonostante gli investimenti per un restyling di facciata che da solo non poteva bastare a risollevare l'area della stazione centrale dal suo triste destino.

E la scena di questa mattina, per quanto terribile, non è nemmeno il peggior episodio che si è verificato negli ultimi giorni.

Sono sempre più frequenti i casi - e lo testimoniano numerosi video girati dai passanti - di extracomunitari che si masturbano in strada, apparentemente indifferenti di fronte alla presenza di migliaia di cittadini. 

«La situazione ormai non è più sostenibile - spiega Paolo Lopomo - degrado e abbandono sono ad ogni angolo del quartiere e i turisti che prendono d’assalto la nostra bella città sono costretti a fare lo slalom tra i rifiuti e l'incuria generale delle strade e delle piazze di Napoli».

La presenza di centinaia - secondo alcuni migliaia - di extracomunitari senza fissa dimora sta rendendo letteralmente impossibile la vita dei residenti, ormai alle prese con un numero impressionante di episodi che stanno trasformando il degrado in una triste normalità. Chi può scappa, vende il proprio appartamento - abbondantemente svalutato a causa della svalutazione dovuta proprio al degrado - e si trasferisce in provincia, chi non può è costretto ad assistere ogni giorno a mercatini della monnezza, persone che espletano i loro bisogni fisiologici in strada e scene da giungla urbana indegne di una città a vocazione turistica che vede in piazza Garibaldi proprio una delle sue principali porte d'ingresso. 

«Residenti e commercianti sono i veri ultimi - denuncia Adelaide Dario del Comitato Vasto - siamo quelli dimenticati dalle istituzioni, quelli continuano a subire nell'indifferenza del Comune e della Municipalità. Nessuno è in grado di ridare dignità a chi vive questa zona e la falsa accoglienza non è un problema dei residenti. Prefetto, Regione e Comune devono farsi carico di questo problema e ridare sicurezza e decoro alle persone che vivono sul territorio».

Le politiche del terzo settore messe in campo dalle istituzioni non sembrano essere in grado di coprire le esigenze di un territorio dove si ammassano ogni giorno decine di disperati che necessitano di ogni tipo di assistenza. Le politiche di accoglienza sbandierate a quattro venti dalla passata amministrazione comunale non hanno fatto altro che peggiorare un quadro già disperato, peggiorato ulteriormente dalla presenza di un numero enorme di stranieri non censiti, senza documenti e fuori da ogni circuito di accoglienza. Accogliere indiscriminatamente e ammassare - o creare le condizioni ideali per la nascita di un vero e proprio ghetto - migliaia di persone in un unico punto della città si è rivelato fallimentare dal punto di vista sociale e ha scatenato fermenti di rivolta in un quartiere tradizionalmente accogliente ma ormai saturo. 

Video

A piazza Garibaldi, nel quartiere Vasto e a porta Nolana nessuno si fa illusioni: episodi come quello denunciato stamattina da residenti e commercianti sono putroppo destinati a ripetersi. E si ripeteranno ancora fino a quando le istituzioni cittadine e regionali non metteranno in campo serie politiche di accoglienza. Politiche che non potranno non tener conto della complessa situazione demografica e sociale di quartieri già compromessi dalla napoletanissima criminalità organizzata che continua a prosperare e a fare affari d'oro nella grande scatola vuota lasciata al suo destino dopo i lavori di resyling.  

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