Piazza Garibaldi, un patto multirazziale per puntare alla rinascita

Piazza Garibaldi, un patto multirazziale per puntare alla rinascita
di Giuliana Covella
Venerdì 19 Giugno 2020, 09:00
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«Una volta questo quartiere era un'oasi felice, con attività commerciali fiorenti per le quali la gente arrivava da ogni parte di Napoli e provincia. Oggi è diventato un ghetto, dove al degrado urbanistico si è aggiunto quello sociale». Antonio Corradini e Alfonso Di Napoli sono due residenti e tra i portavoce del Comitato Orgoglio Vasto, che si batte da anni per ridare dignità al Vasto e all'intera area di piazza Garibaldi. Un'area strategica, porta d'ingresso della città, dove in questi giorni l'emergenza sicurezza è il tema caldo. Risse tra immigrati, aggressioni alle forze dell'ordine (non ultima quella denunciata da un'agente di polizia municipale dopo che due colleghi sono stati presi a morsi), degrado e abbandono di una zona che, riqualificata pochi mesi fa, attende di essere completata per napoletani e turisti. Eppure l'idea per il rilancio, a detta del Comitato, c'è: «niente xenofobia, né guerra allo straniero, ma integrazione e ripristino della legalità a partire dalle attività commerciali». Da qui l'ambizioso progetto che i cittadini hanno sottoposto all'amministrazione comunale: un consorzio di imprenditori italiani ed extracomunitari che riporti in auge il Vasto e piazza Garibaldi con la vendita di prodotti tipici delle tradizioni dei diversi Paesi. 
 

 

Passeggiando tra le strade del Vasto per poi immettersi su piazza Garibaldi si ha l'impressione di trovarsi in una zona di frontiera. Tra via Firenze, via Torino e via Bologna è tutto appannaggio di combriccole di immigrati africani, che hanno dato vita nel corso degli anni ad attività illegali. «Ma tra di loro c'è anche tanta gente perbene - precisa Alfonso Di Napoli, portavoce del Comitato Orgoglio Vasto - molti stranieri sono onesti lavoratori e hanno sposato il progetto che noi abbiamo portato all'attenzione del Comune per contrastare in modo concreto l'emergenza sicurezza». L'idea è quella di un consorzio di imprese artigianali multietniche e multiculturali per favorire l'integrazione e ridare vitalità e identità al territorio. «Come? Riscoprendo radici e culture. Partendo dalla regolarizzazione di ambulanti e negozi abusivi, contrastati ogni giorno dalla presenza della polizia municipale». Per questo motivo il Comitato, dopo quello sui Cas - Centri di accoglienza straordinaria (al Vasto sono il 70%), ha fatto un censimento delle attività gestite da immigrati rilevando: 36 barberie, 19 mini market e 19 internet point in sei strade (escluse le attività di ristorazione) «luoghi di aggregazione dove avvengono risse, traffici illeciti e che nella maggior parte dei casi sono senza licenza».
 

Miglioramento del decoro urbano e riqualificazione dell'intero perimetro compreso tra corso Novara e corso Garibaldi sono le principali richieste del Comitato al Comune. «È inaccettabile che sia stata inaugurata piazza Garibaldi e le strade adiacenti siano rimaste campi minati con buche e marciapiedi dissestati - tuonano dal Comitato - Abbiamo chiesto all'assessore al Verde Luigi Felaco la piantumazione di nuove essenze arboree, indicando finanche stalli vuoti e alberi morti che necessitano della sostituzione. Perché siamo convinti che il bello attiri il bello e un quartiere strategico, moderno e accessibile potrebbe attrarre nuove attività e quindi occupazione». La seconda riguarda la vocazione turistica di un'area «schiacciata tra piazza Garibaldi e il centro storico». «I turisti che arrivano in città e pernottano al Vasto (circa il 75% delle strutture ricettive si trova qui) lamentano le condizioni di degrado urbano e sociale della zona, per la quale sollecitiamo il Comune a implementare l'illuminazione pubblica». Infine il tema sicurezza: «Chiediamo un incontro al prefetto per ribadirgli che tra piazza Garibaldi, via Firenze e via Milano si consumano spaccio di droga, vendita di farmaci e alcol illegalmente. Da tempo invochiamo inoltre lo spostamento del mercato di via Bologna dove si concentra il malaffare».

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