Picchiata davanti ai figli l'sos in chat:
«Salvatemi», marito violento arrestato

Picchiata davanti ai figli l'sos in chat: «Salvatemi», marito violento arrestato
di Gennaro Del Giudice
Sabato 4 Giugno 2022, 09:13
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«Salvatemi». È stato questo messaggio, inviato tramite WhatsApp alla sorella, a salvare la vita a una donna e a due dei suoi tre figli. Claudia (useremo un nome di fantasia), 40enne residente a Monte di Procida, era da tempo finita nella spirale di violenze attivata dal marito, 44 anni, venditore ambulante di frutta e verdura. Da mesi l'uomo picchiava lei, i figli e perfino il loro cane, un piccolo bulldog reo di abbaiare a difesa della padrona quando lui dava in escandescenza.

Una storia nota ai familiari della donna, in particolare alla sorella minore, che appena ha ricevuto il messaggio non ha esitato a chiedere aiuto ai carabinieri che all'una di giovedì notte sono intervenuti nella casa della coppia e hanno arrestato l'uomo. All'arrivo dei militari della stazione di Monte di Procida Claudia era chiusa in una stanza insieme ad altri due figli, dopo che il marito le aveva sottratto lo smartphone ed era andato a dormire, al termine di una lunga giornata di violenze iniziate alle 17 di mercoledì, quando la donna era rientrata dal lavoro (fa da badante a un'anziana).

A far scattare l'ira del 44enne, già noto alle forze dell'ordine, era stato un piccolo ritardo, qualche minuto in più trascorso in strada che aveva dato vita a una scenata di gelosia accompagnata da insulti e minacce. «Sei una poco di buono» la frase ripetuta più volte al cospetto della donna, davanti ai figli impauriti per la reazione del padre che di lì a poco sarebbe culminata in un'aggressione fisica.

L'ennesima.

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Maltrattamenti che andavano avanti da oltre un anno, sempre insabbiati e mai denunciati dalla vittima per paura di ripercussioni sui figli. Fino a giovedì pomeriggio, quando l'uomo con inaudita violenza ha picchiato la moglie e una delle sue figlie, non risparmiando nemmeno il cane, colpito anch'egli più volte. Lo avrebbe fatto anche con un piccolo coltello, uno sfollagente in ferro e un bastone in legno utilizzati nelle precedenti occasioni. Otto lunghissime ore da incubo vissute nella casa di Cappella, piccola frazione tra i comuni di Monte di Procida e Bacoli, dove al loro arrivo i carabinieri hanno trovato la vittima e i figli ancora sotto shock. Lui era nella stanza da letto; lei, terrorizzata, aveva sul viso e sul corpo lividi, graffi e segni dell'aggressione. Insieme alla figlia sedicenne, con la quale si era rinchiusa per ore in una stanza da letto, è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici.

Mamma e figlia sono state soccorse sul posto e poi trasferite nella notte presso il pronto soccorso dell'ospedale «Santa Maria delle Grazie» di Pozzuoli dove sono state medicate e giudicate guaribili rispettivamente in quattro e tre giorni per «postumi da contusione». Ascoltate dai carabinieri hanno raccontato quanto era avvenuto in quelle ore di inferno ed hanno ricostruito gli ultimi mesi di violenze andate in scena in quella casa. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e all'alba è stato trasferito presso il carcere di Poggioreale dove è in attesa di giudizio. Nell'abitazione sono state rinvenute e sequestrate le armi bianche.

Una storia venuta fuori un mese dopo quella vissuta da una 40enne, sempre di Monte di Procida, che nella notte del 2 maggio scorso fu vittima delle violenze del suo ex marito. L'uomo, un 50enne del posto che non aveva accettato la separazione, dopo mesi di pedinamenti, minacce, insulti e la diffusione di video attraverso Facebook e WhatsApp che la ritraevano in momenti di vita privata, le squarciò le ruote della sua auto. A porre fine alle violenze furono i carabinieri che, in seguito alle denunce della vittima, arrestarono l'uomo.

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