Il cardiologo di Pino Daniele: «Gli dissi di chiamare il 118, rispose che si fidava solo di me»

Il cardiologo di Pino Daniele: «Gli dissi di chiamare il 118, rispose che si fidava solo di me»
di Gigi Di Fiore - Inviato
Venerdì 9 Gennaio 2015, 08:35 - Ultimo agg. 09:01
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Roma. «Mi saluti il capitano», dice al giovane carabiniere che gli consegna la copia del verbale con l’elenco dei documenti acquisiti sul paziente Pino Daniele. Il professore Achille Gaspardone è nella sua stanza, all’ospedale Sant’Eugenio all’Eur. Nella stanza otto dell’Unità coronarica, che dipende dalla Asl Roma C. Si schermisce subito, chiarendo: «Non rilascio interviste formali, oggi ne ho concesse due solo a giornalisti che già conoscevo. Sono rimasto troppo scottato in questi giorni dalle dichiarazioni che mi hanno attribuito, senza che le avessi mai fatte. Mi tuteleranno i miei avvocati».



Il professore Gaspardone, 58 anni, direttore dell’Uoc, esperienze professionali a Londra, docente all’Università di Tor Vergata, ha seguito per 30 anni il cuore impazzito del cantante napoletano. Ci tiene a precisare: «In tutto questo tempo, ho sempre rispettato la privacy del paziente. Nessuno, fino ad ora, sapeva che io fossi il suo cardiologo. L’ho seguito dal 1993, dall’intervento dei 4 by-pass».



Il professore, che vanta una sua conoscenza musicale da conservatorio a Padova e suona la chitarra, si dirige verso gli uffici della Direzione sanitaria. Vuole parlare della visita dei carabinieri, spiegare. Durante il tragitto, tra scale e ascensore, dice, seccato dalle polemiche: «Ne ho sentite tante, ma le pare che un paziente, che ha avuto i primi by-pass a 30 anni, non fosse a rischio continuo?»



A far discutere sono però i drammatici momenti di domenica sera, quelli della fatale decisione a mandare indietro l’ambulanza del 118 partita da Orbetello per dirigersi a Roma. Un consiglio-invito del professore? Gaspardone è stizzito: «Io gli ho solo consigliato di chiamare un’ambulanza subito. Mi ha risposto che si fidava solo di Gaspardone, cosa potevo dirgli? È stata una scelta del paziente quella di venire al Sant’Eugenio.