Lite tra pizzaioli di Napoli a colpi di pala e coltello, scarcerato l'aggressore: «Non volevo uccidere»

Lite tra pizzaioli di Napoli a colpi di pala e coltello, scarcerato l'aggressore: «Non volevo uccidere»
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 18 Agosto 2020, 09:08
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«Non volevo far male e tanto meno uccidere nessuno. Mi sono solo difeso». Patrizio Pecoraro, il 56enne raggiunto due giorni fa da un decreto di fermo emesso dalla Procura di Napoli nell'ambito delle indagini sull'accoltellamento di un uomo di 58 anni avvenuto in via Tribunali alla vigilia di Ferragosto, ha ottenuto gli arresti domiciliari.

L'indagato, al quale viene contestato il tentato omicidio, è comparso ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Provvisier rispondendo alle domande e sostenendo di essersi solo difeso da un'aggressione scatenata probabilmente da futili motivi: una lite furiosa, durante la quale tra i contendenti sono comparse persino una pesante pala utilizzata per sfornare le pizze e poi anche un coltello. Assistito dal difensore, l'avvocato Rocco Maria Spina, Pecoraro - pur restando indagato per tentato omicidio - è così riuscito ad ottenere un affievolimento della misura cautelare, passando dal carcere agli arresti in casa.

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Ma c'è di più. Durante l'udienza di convalida svolta ieri la difesa dell'arrestato ha prodotto al giudice alcuni certificati medici di un paio di suoi familiari rimasti coinvolti nella lite scoppiata poco dopo le tre del pomeriggio del 14 scorso: referti che, secondo la difesa, proverebbero l'offensiva altrettanto violenta che il rivale avrebbe scatenato prendendosela anche con i parenti dell'arrestato.

Adesso il difensore di Pecoraro sta valutando se sussistano le condizioni per fare ricorso al Tribunale del Riesame: anche perché la strategia difensiva punta a derubricare la contestazione del gravissimo reato di omicidio colposo con quello meno pesante delle lesioni. Per la cronaca, la ferita riportata dall'altro pizzaiolo colpito con un fendente di coltello alla coscia potrebbe non configurare un tentato omicidio.

Ed è proprio sulla istintiva reazione a chi tentava di picchiarlo con una pala e sul timore di soccombere di fronte a quella violenza che punta la difesa di Pecoraro: il 56enne avrebbe insomma agito in quel modo per difendere se stesso e i suoi familiari. Ieri l'avvocato Spina ha anche precisato che il suo assistito non ha alcuna titolarità sulla pizzeria Il Purgatorio di via Tribunali, che è di proprietà del figlio Pasquale, il quale - fa sapere sempre il legale - «ha condannato ogni atto violento e dannoso».

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Ma ricordiamo i minuti d'inferno che alla vigilia di Ferragosto trasformarono via dei Tribunalei - cuore del centro storico cittadino - in un'arena di terrore e sangue.
A scatenare la lite tra i commercianti concorrenti sarebbero stati futili motivi. Ma ben presto, come purtroppo spesso accade, i protagonisti avrebbero perso la testa passando dalle parole ai fatti.

Ingiurie pesanti, qualche spintone, frasi minacciose e poi - all'improvviso - la comparsa della pesante pala per le pizze brandita dall'uomo poi rimasto ferito ed il coltello estratto da Patrizio Pecoraro.

Sull'episodio continuano ad indagare i carabinieri della compagnia Napoli Centro, che starebbero acquisendo ulteriori particolari utili a ricostruire genesi e dinamica della folle rissa.

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