Policlinici, a Napoli il bluff degli annunci farsa sui nuovi pronto soccorso

Policlinici, a Napoli il bluff degli annunci farsa sui nuovi pronto soccorso
di Ettore Mautone
Mercoledì 6 Aprile 2022, 23:28 - Ultimo agg. 26 Marzo, 09:53
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Pronto soccorso del Policlinico Vanvitelli, le promesse tradite: è passato un anno da quando ci fu l’impegno di aprire un’accettazione in urgenza al servizio del centro storico di Napoli oggi invece al palo. Superato lo stato di emergenza Covid in città due ospedali sono nei fatti ancora sottratti alla rete dell’emergenza e l’annuncio dell’Ateneo, dell’Azienda ospedaliera universitaria e soprattutto della Regione, che avevano fissato per settembre e poi dicembre del 2021 la consegna dei lavori di ristrutturazione edilizia indicando poi per i primi mesi del 2022 il completo avvio della struttura, è stato disatteso.

Le voci all’interno del policlinico dicono che il pronto soccorso si farà ma sono troppi i passaggi ancora da completare per essere ottimisti sui tempi che nessuno è in grado di indicare.

Intanto il Loreto mare resta un Covid center (e in prospettiva futura è deputato a diventare un ospedale di Comunità, dunque sottratto alla rete dei pronto soccorso) e il San Giovanni Bosco sveste i panni di Covid hospital e da lunedì prossimo torna a indossare quelli ordinari ma ancora una volta rimaneggiato per carenza di personale nei servizi chiave e privo della sua prima linea affidata alle cure di un gruppo di lavoro che dovrebbe entro il 5 maggio approdare alla definizione di un piano di apertura. L’assenza di un pronto soccorso che due anni fa assorbiva oltre 200 mila prestazioni in urgenza all’anno oggi grava pesantemente sul Cardarelli e l’Ospedale del mare, entrambi allo stremo. 

Cosa frena dunque il progetto del pronto soccorso del Policlinico che risale addirittura al 2019 e su cui hanno preso impegni con i cittadini prima l’ex rettore Giuseppe Paolisso, poi il suo successore, Gianfranco Nicoletti e infine il governatore Vincenzo De Luca, annunciando l’imminenza di un’apertura che invece è limitata alle sole opere edilizie? L’Università ha investito circa 2,4 milioni di euro per ristrutturazioni e impianti nell’ambito del Fondo investimenti di edilizia universitaria 2019-2033 e sono previste spese per altri 1,5 milioni per gli arredi e le attrezzature ospedaliere e radiologiche. La ditta incaricata dei lavori sta sistemando il parcheggio antistante il largo Madonna Delle Grazie per le autoambulanze prima della consegna del cantiere. L’azienda ospedaliera dal canto suo ha aggiornato l’atto aziendale proponendo il pronto soccorso nell’organigramma delle attività assistenziali ma manca il via libera più importante. Quello della programmazione regionale. Alla luce di due pronti soccorso che mancano all’appello in città ci sarebbero tutte le condizioni per definire un percorso per le assunzioni ad inquadramento misto tra Università e servizio sanitario campano di pertinenza dell’azienda ospedaliera e i presupposti per aggiornare il piano ospedaliero in cui ratificare con forza di legge le modifiche intervenute nella rete includendo il pronto soccorso del Policlinico Vanvitelli e in prospettiva quello della Federico II (che pure è al palo). Intanto anche i protocolli d’intesa che legano i policlinici universitari alla rete d’assistenza sono scaduti nel 2019 e andrebbero rinnovati con i costi del pronto soccorso. 

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Sull’altro fronte, quello collinare, dove il Cardarelli scoppia e il Cto non ce la fa da solo a decongestionare il suo vicino che viaggia costantemente con oltre 100 malati stipati nell’accettazione, la novità è la gara esperita dall’Università Federico II per creare un’accettazione centralizzata per le autoambulanze che trasportano pazienti afferenti alle reti tempo dipendenti (infarto, ictus, e trauma). In realtà servirebbe anche qui un pronto soccorso vero: i fondi investiti per l’accettazione, circa 500 mila euro, sono quelli dell’Ateneo finalizzati ad adeguare l’offerta formativa dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per l’assistenza c’è un servizio h 24 per i traumi testa-collo e le emergenze oculistiche, è cresciuta anche l’attività dell’Ortopedia per i trasferimenti dal Cardarelli e ogni giorno arrivano tramite 118 i fratturati. Sono stati fatti 100 trattamenti per ictus e il pronto soccorso Ostetrico ginecologico è una realtà consolidata. Con una medicina e una chirurgia d’urgenza e una programmazione di medio termine anche il Policlinico collinare potrebbe insomma dare una concreta mano alla rete dell’emergenza cittadina oggi orfana di troppe strutture.

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