Policlinico Federico II: il numero dei trapianti di rene da donatore vivente supera quello da donatore deceduto

Quatro i trapianti da donatori viventi da inizio 2023

foto equipe Troisi
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Venerdì 17 Marzo 2023, 16:49 - Ultimo agg. 17:09
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Per la prima volta nella trapiantologia campana, presso il centro trapianti renali dell’azienda ospedaliera universitaria federico II di Napoli si rileva un dato in controtendenza: la quota dei trapianti da donatore vivente ha superato quella da donatore deceduto nei primi due mesi e mezzo del 2023.

Sono stati, infatti, effettuati 7 trapianti di rene in totale, di cui 4 da persone in vita.

Il programma di trapianto da donatore vivente della federico II, guidato dal professor Roberto Troisi ha avuto un’ampia accelerazione a seguito di una riorganizzazione e grazie all’utilizzo della chirurgia mininvasiva per i donatori, che ha permesso anche di abbattere i tempi per la valutazione delle coppie donatori-riceventi, oggi stimato intorno ai 2 mesi rispetto ad una media nazionale che supera i 5. 

«L’approccio mininvasivo robotico offre il miglior risultato possibile: il dolore è ridottissimo e si può contare su una rapida ripresa funzionale e fisica del donatore, a fronte di un ricovero ospedaliero di 48-72 ore. Inoltre, il rischio di mortalità per il donatore è talmente basso da risultare trascurabile», sottolinea il professor Troisi.

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Il programma di trapianto di rene da donatore vivente, tra le eccellenze della sanità campana, oggi è in grado di coniugare percorsi personalizzati per le coppie donatori- riceventi. «L’aumento dei trapianti da donatore vivente è un ottimo risultato per la trapiantologia campana e rappresenta un primo importante passo verso l’obiettivo finale, sperando nel prossimo futuro di poter invertire la rotta considerando sempre più ampio e strutturato il percorso di donazione da vivente», afferma il direttore generale Giuseppe Longo.

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