Policlinico, impossibile comprare una bottiglia d'acqua: «Distributori rimossi, pazienti e visitatori in difficoltà»

Policlinico, impossibile comprare una bottiglia d'acqua: «Distributori rimossi, pazienti e visitatori in difficoltà»
di Antonio Folle
Mercoledì 17 Agosto 2022, 18:33
4 Minuti di Lettura

Pazienti, personale sanitario, visitatori e accompagnatori lasciati " a secco" nelle sale d'aspetto del Policlinico di Napoli. Da diversi mesi, infatti, come segnalano gli stessi operatori sanitari, i distributori automatici installati all'interno dei locali dell'azienda ospedaliera partenopea sono misteriosamente scomparsi. E così ad oggi è diventato impossibile procurarsi anche una bottiglia d'acqua senza essere costretti a compiere un lunghissimo giro per uscire dall'ospedale. Una assurdità se si pensa al caldo torrido delle ultime settimane, al gran numero di pazienti ricoverati ed alla presenza di numerosi accompagnatori provenienti da fuori regione e del tutto ignari della problematica. 

Un vero e proprio giallo se si pensa che, ad oggi, la gara d'appalto dal valore che supera i due milioni e mezzo di euro e assegnata nel 2019 risulta essere ancora in corso di validità.

La due società aggiudicatarie - una con sede a Salerno ed una con sede a Napoli - avrebbero dovuto garantire l'installazione, la manutenzione e, ovviamente, i rifornimenti dei distributori ma, secondo alcune voci non confermate, sembrerebbero essere sorti problemi relativi alla gestione dell'appalto nell'ultima parte - scadenza 2024 salvo ulteriore proroga di sei mesi da parte dell'azienda sanitaria - che hanno portato alla rimozione totale di ogni "macchinetta".

Antonella Tondi, coordinatrice del progetto "Medicina Solidale" dell'associazione No Comment ha inviato una nota ufficiale alla direzione sanitaria del Policlinico, chiedendo spiegazioni e, soprattutto, una soluzione rapida per un problema che, con il clima asfissiante che attanaglia la città, comincia ad assumere proporzioni enormi. 

«Abbiamo verificato le fonti che ci segnalavano l'assenza totale dei distributori - la missiva di Antonella Tondi - e risulta che tale problematica persiste da mesi, con grave disagio per i pazienti ricoverati, per gli utenti degli ambulatori, per i visitatori e per il personale assistenziale. Alcuni infermieri hanno confermato che, fino a diversi mesi fa, al piano terra del padiglione che ospita l’Ostetricia, la ginecologia e la T.I.N. erano a disposizione dei pazienti e del pubblico 6 distributori automatici. Considerando il clima torrido di questo periodo e rilevando, dalle stesse segnalazioni, che alcuni ricoverati provengono da altre Regioni, con difficoltà a ricevere visite giornaliere di supporto alberghiero, confidiamo che la Direzione Sanitaria riesca a trovare una soluzione soprattutto solidale atta a contenere il disagio dei pazienti, dei visitatori e del personale».

Una "matassa" quella delle macchinette fantasma, che potrebbe - in questa vicenda misteriosa il condizionale è d'obbligo - essere sbloccata "solo" nel 2023, quando secondo alcuni rumors dovrebbe essere istituita una nuova gara d'appalto. Per il momento, però, a soffrire i maggiori disagi sono proprio i cittadini - anziani e bambini - costretti a lunghe attese senza la possibilità di poter acquistare acqua o altri generi di conforto. 

«Il problema - rincara la dose Antonio Alfano dell'associazione No Comment - non è solo per i pazienti, ma soprattutto per gli utenti degli ambulatori che hanno bambini. Forse a ottobre sarà indetto un nuovo bando con una gestione momentanea, ma per ora sono solo voci e, più probabilmente, se ne riparlerà solo a inizio 2023. Si tratta di una situazione assurda dal momento che ogni giorno arrivano centinaia di persone e non possono avere il conforto di un caffè, di una merendina o di una bottiglia d'acqua perchè, se si allontanano dall'ambulatorio all'interno del quale sono in attesa, rischiano anche di perdere la prenotazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA