L'Anac archivia il caso. Il comandante dei Vigili urbani di Napoli Ciro Esposito può restare al suo posto. La «rotazione» non è obbligatoria. Il caso è stato sollevato dall'Autorità nazionale anticorruzione due mesi fa. Al Comune è arrivata una pec nella quale l'Anac sosteneva che il ruolo di numero uno dei caschi bianchi dovesse essere «sottoposto a rotazione» trattandosi di «una posizione ad elevato rischio corruttivo». Da Palazzo San Giacomo hanno replicato: «Il ruolo di comandante dei vigili è infungibile». Difatti si tratta di un posto dirigenziale di un'area specifica quella di Vigilanza e Sicurezza. Esposito non può certo andare a ricoprire in futuro lo stesso ruolo in un'area diversa da quella attuale. Senza considerare il fatto che l'attuale comandante ha ottenuto la nomina attraverso una selezione di evidenza pubblica nel dicembre 2021. Dopo aver guidato il corpo dal 2014, all'epoca il sindaco era Luigi de Magistris. Dopo uno scambio di documenti, l'Anac ha messo la parola fine al caso: «Non sono emersi elementi per dar seguito ad ulteriori attività di vigilanza».
Perché il ruolo di comandante non può essere soggetto a rotazione? Tra le motivazioni che hanno spinto l'Ente a dichiarare «insostituibile» il numero uno di via De Giaxa ce n'è una di tipo organizzativo: «Il Comune di Napoli nel tempo si è strutturato con modalità alternative alla rotazione e ugualmente idonee a presidiare il rischio corruttivo con la medesima efficacia prevedendo una serie di misure legate alle specifiche funzioni assegnate, all'organizzazione del servizio e dei contrappesi che riguardano la trasparenza degli atti adottati.
Scongiurato un rischio interno resta aperta la vicenda legata ai due posti di dirigente di area Vigilanza e Sicurezza finiti a bando, nel concorsone del Comune pubblicato lo scorso 9 agosto. Un vecchio proverbio diceva: «Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io» ed è così che è cominciato un braccio di ferro - come raccontato da Il Mattino il 19 e il 21 agosto - tra Esposito e l'amministrazione. Il primo campanello d'allarme durante la commissione Polizia locale e Legalità del 2 agosto, quando è stato anticipato dalla dirigenza del Comune «che la posizione di comandante e vicecomandante» sarebbero finite a bando. E così è stato. Ma a ritorno dalle vacanze, dopo attente riflessioni, sembra che qualcosa sia cambiato. Si sta tentando una mediazione tra le parti. Dal secondo piano di Palazzo San Giacomo hanno riaperto una finestra di dialogo con il comandante, per evitare ricorsi al Tar che rischierebbero di bloccare un concorso molto atteso. Evitare lo scontro totale è l'obiettivo di entrambe le parti, ma si attende ancora di capire dal Municipio questi due posti da dirigente nei Vigili urbani a cosa servano, per quali ruoli. Visto che nel regolamento di Polizia locale non sono previsti ruoli dirigenziali nel corpo al netto di quello di comandante.