Polso spezzato, marito denunciato in ospedale nel Napoletano

Polso spezzato, marito denunciato in ospedale nel Napoletano
di Ettore Mautone
Sabato 29 Ottobre 2022, 10:05
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Frattura del polso sinistro (radio e ulna) e trauma contusivo della coscia: sono gli esiti clinici della brutale aggressione subìta domenica scorsa a Pozzuoli da una donna di 46 anni, mamma di un bambino di 4 che ha purtroppo assistito alla violenza commessa, manco a dirlo, dal padre. Considerando l'episodio di cui l'altra notte è rimasta vittima la 62enne colpita alla testa con un martello di legno dal marito, la città flegrea si riscopre detentrice del triste record di due violenze di genere in pochi giorni. Ma i numeri sono sempre più drammatici: soltanto ieri, un giorno qualsiasi, al Cto sono state tre le donne refertate per le conseguenze delle aggressioni di uomini che dicevano di amarle.

Domenica la 46enne arriva a metà mattina all'ospedale San Paolo con i mezzi propri. È in evidente stato di ansia: racconta l'ultimo litigio col suo compagno in una lunga storia di vessazioni e aggressioni. Su consiglio dei sanitari si dirige in collina, al Cto, con un referto di trauma contusivo. Qui si attiva il percorso rosa e dopo i primi accertamenti che certificano la presenza di una frattura e varie contusioni viene allertato il centro Dafne del Cardarelli, che prende in carico questa mamma con i suoi dolori, ansie e paure. La donna ha già allertato i carabinieri di Pozzuoli che giungono poco dopo in ospedale. Il rischio di letalità è basso ma bisogna intervenire per interrompere l'escalation di violenze. Scattano le indagini, i militari appurano che la donna è stata aggredita, alla presenza del figlio minore, dal marito. Il motivo? Futili motivi di gelosia. Ricostruiti anche innumerevoli precedenti episodi di maltrattamenti e vessazioni, mai denunciati dalla vittima, che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni. L'uomo è irreperibile ma i carabinieri lo rintracciano in tarda serata a Quarto. Scatta il fermo: si tratta di un 44enne già noto alle forze dell'ordine che viene indiziato di delitto per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L'uomo ora è in carcere in attesa delle decisioni del giudice. Per la donna e il suo piccolo c'è una prognosi di 30 giorni e un percorso di tutela.


«La violenza di genere è in allarmante ascesa a Napoli - spiega Mario Guarino, primario del pronto soccorso del Cto - dall'inizio dell'anno abbiamo contato nel nostro ospedale 270 episodi, oggi (ieri per chi legge, ndr) tre referti in una sola giornata».

I numeri del 2021, a pandemia ancora in corso, sono spaventosi. Al San Paolo quasi 300 casi e più di 200 le donne approdate alle diverse associazioni operanti in città. Storie che raccontano di un mondo maschile diventato più aggressivo a fronte dell'isolamento, della crisi economica e dal senso di impunità per azioni crudeli, consumate anche sul piano economico e psicologico in tutti gli ambiti sociali.

«Napoli è una città violenta - avverte Claudio Santangelo, primario della Ginecologia del Cardarelli - vediamo tantissimi casi su donne e anche su bambini. La rete antiviolenza è preziosa, altri approcci non garantiscono l'efficacia degli interventi, il corretto inquadramento delle patologie, l'emergere dei conflitti traumatici specie familiari e sui minori. Altrettanto prezioso il lavoro della Procura per garantire un completo e documentato referto e una certosina raccolta delle prove».
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