La pioggia battente che da giorni flagella la Campania ha allagato alcune strade della Pompei archeologica: da ieri sono stati chiusi al pubblico gli edifici da poco portati alla luce nella Regio V. Lo ha comunicato la direzione del Parco, con una nota apparsa sul portale web in cui si invitano i turisti a «muoversi con prudenza all'interno del sito». Accesso vietato, si specifica, al Termopolio della Regio V, alla Casa di Orione e alla Casa del giardino.
La Soprintendenza ha avviato da qualche tempo un monitoraggio delle domus, con il supporto di strimenti tecnologici avanzati, in collaborazione con l'Università di Salerno: alcuni dati già emersi sarebbero preoccupanti per gli effetti che il «climate change» ha sortito sul patrimonio culturale. La pioggia in particolare è il nemico numero uno per le strutture antiche, esposte alle intemperie da circa 300 anni. Per evitare che si possano verificare altri crolli, come quello eclatante della Schola Armaturarum del novembre 2010 - il direttore generale Gabriel Zuchtriegel ha quindi avviato lo screening sulle condizioni che possono determinare criticità o ridurre la sicurezza strutturale degli edifici: il primo passo per stilare un elenco di priorità sugli interventi di consolidamento cui mettere mano. Da ieri a Pompei è chiuso anche l'ascensore per i disabili, ma per lavori di manutenzione; per tutta la giornata di martedì si annuncia la chiusura, sempre per manutenzione, della Casa del Criptoportico.