Pompei, lite familiare diventa rissa: sette arresti, due carabinieri feriti

Pompei, lite familiare diventa rissa: sette arresti, due carabinieri feriti
di Susy Malafronte
Giovedì 16 Gennaio 2020, 09:32 - Ultimo agg. 10:47
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Tragedia sfiorata all'ombra del Santuario: donna sequestrata e picchiata dal marito e dal figlio. Segregata in casa con porte e finestre bloccate per evitare che la vittima potesse scappare. Salvata in extremis dai carabinieri. 7 arresti per rissa e 2 militari dell'Arma in ospedale è il risultato di una giornata di pura follia con alla base un movente assurdo: salvaguardare l'onore familiare. La donna, una 53enne, lo scorso luglio aveva denunciato il marito per maltrattamenti, chiesto il divorzio ed era andata via da casa per rifugiarsi, protetta dalla sorella, in una abitazione segreta di Scafati. Gesto che, i due uomini di casa, avevano preso come un affronto ed una offesa al loro onore. Da quel giorno la donna aveva fatto perdere le sue tracce. Fino a ieri pomeriggio quando, la 53enne, è stata vista dai congiunti transitare per il centro cittadino in auto. Il marito e il figlio, così, hanno agito di impeto, approfittando del fatto che l'auto guidata dalla donna fosse ferma nel traffico del passaggio a livello chiuso. I due, in preda alla follia, hanno aperto lo sportello e prelevato la donna con la forza per trascinarla, e poi segregarla, nell'abitazione coniugale di via Nolana.

Le urla disperate di aiuto della 53enne hanno allertato i vicini di casa che hanno chiamato il padre e la sorella. Corsi in aiuto della donna ne è nata una rissa che ha coinvolto 7 persone. Poteva scapparci il morto se non fossero intervenuti i carabinieri agli ordini del maresciallo maggiore Angelo Esposito. Per sedare gli animi dei litiganti due carabinieri sono finiti in ospedale con una prognosi di 12 giorni. È finita in ospedale anche la donna rapita. Colta da infarto la vittima del rapimento è stata trasporta in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale di Boscotrecase. La sua prognosi è riservata, ma non è in pericolo di vita. Le persone coinvolte nella maxi zuffa sono state ascoltate fino a tarda notte dai carabinieri che ne hanno formalizzato l'arresto con le accuse di rissa e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa del rito direttissimo, che si svolgerà questa mattina presso il tribunale di Torre Annunziata, il magistrato i turno della procura oplontina ha disposto i domiciliari per tutti. Secondo il racconto dei vicini, senza il tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Pompei, la rissa sarebbe sfociata in tragedia e poteva scapparci, anche, il morto.

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Vista la rabbia del marito e del figlio. La loro furia era arrivata al punto che erano disposti a tutto pur di salvare l'onore macchiato dall'allontanamento della donna dalla casa coniugale. Fuori di testa, però, sono finiti anche i parenti della donna che, pur di difenderla, non si sarebbero fermati avanti a nulla. Non è stato facile, dunque, per i militari dell'Arma riuscire a bloccare 7 persone inferocite e che non sentivano ragioni di fermarsi. Due di loro, infatti, sono stati aggrediti con violenza da alcune persone coinvolte nel pestaggio, finendo al pronto soccorso dell'ospedale di Boscotrecase con ferite guaribili in 12 giorni. Gli investigatori dell'Arma attendono di poter ascoltare la donna, per ricostruire le prime fasi del suo rapimento, circostanza che potrebbe aggravare ancor di più la posizione del marito e del figlio. Oltre alle accuse di rissa e resistenza a pubblico ufficiale potrebbero aggiungersi rapimento ed aggressione in concorso.
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