Morsi e pugni alla prostituta nel Napoletano, lei lo accusa in aula: «Potrebbe farlo ancora». Condannato

Morsi e pugni alla prostituta nel Napoletano, lei lo accusa in aula: «Potrebbe farlo ancora». Condannato
di Dario Sautto
Lunedì 16 Dicembre 2019, 17:18
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Con un gancio in mano, prese a pugni e a morsi in faccia una prostituta per rapinarla. Lei interviene in aula: «Condannatelo, temo possa farlo di nuovo». Alla fine, i giudici del tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Fernanda Iannone, a latere Silvia Paladino e Luisa Crasta) hanno dato ragione ad una 26enne bulgara ed hanno condannato a cinque anni di reclusione Aniello Amoruso, 44 anni, pregiudicato di Torre Annunziata. 
I fatti erano avvenuti in via Plinio, tra Pompei e Torre Annunziata, zona di ritrovo per lucciole e clienti.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti (in aula la pm Bianca Maria Colangelo), Amoruso aveva preso di mira una 26enne, minacciandola con un gancio in metallo e aggredendola a pugni e, vista la resistenza della donna, addirittura con un morso al volto. Dopo il tentativo di rapina, il 44enne si era dato alla fuga, ma era stato subito rintracciato e arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre Annunziata. 

La donna era stata portata all'ospedale di Boscotrecase, dove i medici le hanno riscontrato ferite lacero-contuse al volto, con una prognosi di 15 giorni. Successivamente, una volta medicata, in caserma aveva riconosciuto Amoruso quale il suo aggressore: dunque, il 44enne era stato arrestato e trasferito nel carcere di Poggioreale dove si trova da allora.
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