Pompei, la morte di Grazia Severino è un giallo: ritrovata la borsa nell'androne del quarto piano, l'ipotesi del suicidio

Pompei, la morte di Grazia Severino è un giallo: ritrovata la borsa nell'androne del quarto piano, l'ipotesi del suicidio
di Susy Malafronte e Dario Sautto
Venerdì 30 Aprile 2021, 08:04 - Ultimo agg. 1 Maggio, 10:02
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Le cure psichiatriche, le passeggiate solitarie e il probabile volo dal quarto piano. E ancora quelle strane lesioni esterne e il terribile sospetto di una violenza. La morte di Grazia Severino, giovane studentessa universitaria di Pompei che avrebbe compiuto proprio oggi 24 anni, è avvolta nel mistero. Nel momento in cui si è consumata la tragedia, la mamma le stava preparando la torta di compleanno.

L'allarme è stato lanciato ieri pomeriggio dai garage privati di alcuni condomini di una traversa di via Carlo Alberto, a due passi dal santuario di Pompei. Un uomo, il signor Vincenzo, ha immediatamente chiamato i soccorsi perché aveva ritrovato una ragazza ferita e agonizzante sull'asfalto.

Minuta, sottopeso, sembrava molto più piccola della sua età, tant'è che i medici che sono sopraggiunti sul posto hanno sospettato che si trattasse di una adolescente. 

 

La corsa in ambulanza verso il pronto soccorso più vicino, quello dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, è stata vana: lì purtroppo Grazia è arrivata già priva di vita. I sanitari hanno allertato subito i carabinieri, che hanno avviato le indagini. Dal primo esame esterno del corpo della giovane sono sembrati evidenti i segni di una caduta dall'alto: aveva entrambe le caviglie fratturate e ferite superficiali. Alcune lividure hanno, però, attirato l'attenzione dei medici che non hanno escluso che Grazia potesse essere stata vittima di una violenza carnale. 

I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno avviato le indagini agli ordini del maggiore Simone Rinaldi. Sono state ascoltate decine di persone. Qualcuno ha visto Grazia vagare in quella traversa di via Carlo Alberto «in stato confusionale», prima di trovare il portone del terzo palazzo sulla destra aperto. Lì ha raggiunto il quarto piano, dove poi è stata ritrovata la sua borsa e il finestrone aperto. All'interno c'erano gli oggetti personali e un paio di forbici comprate ieri mattina. Pochi minuti prima alcuni negozianti l'avevano vista passeggiare in zona. In quei minuti non si sa cosa sia accaduto. Non si sa se abbia incontrato qualcuno. E soprattutto non si sa perché sia arrivata in quell'anonimo palazzo a circa cinquecento metri da casa sua. Qualche minuto dopo, Grazia è stata ritrovata agonizzante a terra, nella zona dei garage. Non c'erano tracce di sangue a terra, aveva tre segni sulla pancia, forse procurati con quelle forbici. 

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I familiari la mamma addetta alle pulizie in un albergo di Pompei, il papà commerciante ambulante hanno spiegato che Grazia era in cura psichiatrica da due anni e soffriva di anoressia. Gli amici, giunti in lacrime sul posto, l'hanno descritta come una ragazza timida, riservata, che da qualche tempo si era allontanata dal solito gruppo. Aveva frequentato il liceo Pascal di Pompei, dove aveva lasciato un ottimo ricordo tra gli insegnanti, tutti increduli per quanto accaduto. Da un paio di mesi, però, i familiari hanno spiegato che Grazia aveva interrotto le cure. Per questo è stata ascoltata in serata anche la psichiatra che la conosceva bene e che l'aveva incontrata proprio ieri mattina, trovandola molto turbata. 

Nei primi istanti dopo i primi soccorsi, però, l'allarme partito dai sanitari raccontava uno scenario agghiacciante: una ragazzina accoltellata e forse vittima di violenza. Invece, forse Grazia aveva preso una tragica decisione. L'ipotesi, però, sarà fugata solo dall'autopsia, che la Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Pierpaolo Filippelli, sostituto Antonio Barba) disporrà nelle prossime ore. Il medico legale ha eseguito un primo esame esterno della salma nella tarda serata di ieri. 

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